Il messaggio dell’arte non ha bisogno di passerelle o” documentazioni” visive.
Incantata dalle opere di questo artista ..mi lascio sorprendere dalle sue varie forme espressive e consumo i miei occhi alla ricerca di qualcosa che ritrovo ma che non so definire. Sguardi profondi attimi afferrati..e lasciati..limpida armonia..dentro il respiro …mi lascio avvolgere mentre sogno e vivo..e ti ripeto..TU SEI IL MAESTRO!
Ed alla mia domanda cos’è l’arte per te Riccardo?Che significato dai all’arte?Rispondesti: l’Arte, come l’Amore, l’Amicizia, l’Anima e poche altre “parole assolute” per me SONO, e basta… SONO COMPONENTI ESSENZIALI DELLA VITA UMANA..confessandomi inoltre che uno dei piacere della vita è riscoprire le piccole cose..a questo punto sorridendo io ti chiesi..fumi ancora il sigaro?la risposta secca è stata ..mi è stato impedito dai medici.. è tempo di qualità, non di quantità … mi hanno tolto molte cose, tra queste il fumo, ma il tempo che fugge è solo mio
- Firenze cosa ha significato negli anni passati e cosa significa ancora oggi per Riccardo Saldarelli?
A Firenze, dal 1960 quando mi iscrivo alla facoltà di Architettura sino al 1892, tutto sommato è stato un bel periodo, quello della mia formazione artistica. Sono stati gli anni della facoltà di Architettura, dell’incontro con i miei veri e grandi maestri: i protagonisti dell’arte del disegno, i pittori del proto rinascimento del rinascimento del manierismo fiorentino, per intenderci da Giotto ad Andrea del Sarto, poi i maestri viventi. Ne cito solo due, per me determinanti: Pietro Annigoni ed Emanuele Cavalli, diversissimi ma per me portatori di significati. Del primo, sporadicamente frequentato, non perdevo alcuna mostra e ne percepivo la forza nel riproporre quasi anacronisticamente il senso della “bottega”. Il secondo l’ho incontrato quando -
studente insoddisfatto della facoltà di Architettura che pure mi regalò grandi maestri quali Gamberini, Lucci, Maggiora, Ricci, sempre più attratto dalla Pittura ed assiduo frequentatore delle gallerie di allora, e ce ne erano di notevoli – mi iscrissi al corso di disegno della Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti, già tenuto da Fattori. Emanuele Cavalli era il mio insegnante, una figura gentile che mi pacificò col disegno. Ci fu poi per me la prima cattedra di Figura Disegnata vinta al I Liceo Artistico, quindi la cattedra di Tecniche Pittoriche all’Accademia e vennero i miei vari atelier dove mi misi alacremente a lavorare. A coronamento di questo felice periodo artistico il Comune di Firenze mi regalò la indimenticata Mostra Antologica a Palazzo Strozzi che, tra opere di pittura e disegno dei miei racconti figurativi, proponeva la tematica dei deserti e dei chador, frutto della mia esperienza persiana. C’era anche una saletta dedicata, in modo provocatorio e troppo anticipatore alla “pittura digiale” che allora chiamai Computerart .
Dopo questa mostra ha inizio per me un periodo di totale cambiamento di vita che potrebbe essere raccontato solo in una serie televisiva. In questi anni ebbi la “sorte” di dipingere un affresco sulla Via Crucis. Opera che ha segnato gli anni seguenti che, tra fasi alterne, potrei dire sono culminati con un “evento di morte”. Così definiscono i neurologi l’ictus, che mi colpisce il 6 settembre 2001.
Questi ultimi 12 anni li ho trascorsi, in una progressiva accettazione della mia disabilità, cercando di rileggere il mio percorso artistico. Quindi, grazie all’incoraggiamento e all’aiuto di alcuni amici, sono riuscito a pubblicare alcuni testi e a mettere in piedi alcune mostre. In questo processo di “ricostruzione” ho ritrovato la mia essenza profonda: il disegno … e a questo mi sto prevalentemente affidando.
Ma Firenze oggi, pur soggiornandoci la maggior parte dell’anno, è per me distante, mi appare sempre più come un luogo in disfacimento, non più la città di quei mercanti e governanti illuminati che hanno dato luogo al Rinascimento, ma luogo di usurai e bottegai incapaci persino di gestire il patrimonio culturale, abusivamente ereditato, che connota Firenze nel mondo… Qui mi fermo …
Riccardo Saldarelli
Risponde così Riccardo alla mia seconda domanda che ho messo per ultima..e nelle parole non dette lascio il mio sorriso e la mia onda solare e lunare in questo mio umile spazio a un GRANDE sicura di condividere questo mio pensiero con l’amica Luciana Vita per amore nel dono
Con affetto e ammirazione
GRANDE STUDIO -DISEGNO
LA RISCOPERTA
Accenni di chiaro scuro
Rotondità meditata
nel viso ..
passaggi di linee
oltre lo sguardo
l’armonia
e le carnose
labbra
FIGURA ECOLOGICA DIPINTO SU TELA
Aggrappata al sogno Nuda tra gli spazi Ritrovo ancora
VITA
FIGURA MARMO SU TELA
SPALANCA LO SGUARDO
E’ sempre questo blu
Che primeggia
Tra le ore che il viso
Riflette
Nasconde bene
Il ghiaccio che
Il marmo quasi
Incredulo
svela
E sulle labbra
Rimane Il
FUOCO!!!
Il respiro sfiorato e nel mare ritrovato..tra le onde di questi nuovi giorni ..accarezza l’arte e unisce i cuori…
E leggendo sicuro mi dirai come tuo solito
Grazie cara amica di Calabria ,quando si è nel cuore non si sparisce mai!!!!
Riccardo Saldarelli, nato a Roma nel 1942, è architetto, pittore, grafico, ricercatore e saggista.
Dopo aver insegnato discipline pittoriche al Liceo Artistico, dal 1974 al 2004 ha tenuto all’Accademia di Belle Arti di Firenze la prima Cattedra di Tecniche Pittoriche.
Consulente di varie Istituzioni per la didattica dell’Arte, libero docente di composizione architettonica, ha svolto anche attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
A partire dal 1960 inizia un’intensa attività artistica ricca di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, conseguendo premi e riconoscimenti.
Socio fondatore di CAPIRE (International Committee for the Promotion of Advanced Educational Research), a partire dai primi anni ottanta, ha ideato e diretto l’Osservatorio di Base per le Arti Visive dell’Istituto Internazionale ECOCREA (Espansione e Coordinamento degli Osservatori sulla CREAtività) ed i Seminari Internazionali “Arte, Scienza, Ambiente”. È consigliere del COMAV (Consejo Mundial de Artistas Visuales). Ha collaborato con il C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e con altre Associazioni ed Enti Culturali e di Ricerca.
Questo primo periodo raggiunge un culmine nel 1980, in occasione delle Mostre Medicee a Firenze, con una serie di esposizioni ed eventi allorquando, su invito dell’Istituto Francese, esegue i “dipinti di scena” per lo spettacolo “Mèdicis” diretto da Urbano Sabatelli.
Alla fine degli anni settanta Riccardo Saldarelli inizia le sue prime sperimentazioni di “computer art” utilizzando le modestissime potenzialità dei computer di allora, portando avanti la ricerca di Carmelo Genovese che, con Silvio Ceccato e Piero Grossi, si può annoverare tra gli indiscussi pionieri italiani a livello mondiale – si parla degli anni sessanta – per le applicazioni delle nuove tecnologie digitali in campo artistico (estetica sperimentale, cibernetica, musica).
Nel 1982 il Comune di Firenze patrocina la sua importantissima mostra a Palazzo Strozzi.
Con questo evento, assieme ad una rassegna antologica di oltre cento opere eseguite con le tecniche pittoriche della tradizione, Saldarelli presenta anche la sua prima ricerca di “computer art”, prematura per la critica di allora, ma che lo porta oggi ad essere annoverato tra i precursori internazionali in questo tipo di “avanguardia” artistica.
A questa mostra seguono, nel 1983, le personali alla Generalic gallery di Milano ed alla Ken’s art gallery di Firenze. Negli anni successivi, trascurando le notevoli possibilità di mercato che gli si andavano presentando, intensifica il suo impegno nella didattica artistica e nella sperimentazione di nuove metodologie e sistemi innovativi per la produzione e l’insegnamento dell’arte.
In quegli stessi anni, nell’Accademia di Belle Arti di Firenze, sostenuto dalla lungimiranza del Senatore Luciano Bausi, allora presidente di quel Consiglio di Amministrazione, attiva un laboratorio per l’immagine digitale e le tecnologie multimediali, introducendo così, per primo nelle Accademie di Belle Arti Italiane, la sperimentazione didattica e artistica in questo settore, anticipandone di oltre venti anni l’ingresso ufficiale.
Ma Saldarelli, pittore dall’estesa produzione figurativa è, da sempre, un appassionato studioso delle tecniche pittoriche dei maestri toscani, dal Medioevo al Manierismo.
Ecco perchè da sempre ha proposto questo “sapere” come base fondante nei seminari, workshop, incontri e corsi di tecniche artistiche da lui organizzati e tenuti sia nei suoi “atelier-bottega” sia presso laboratori di istituzioni pubbliche e private.
Trasferisce queste sue conoscenze tecniche dal piano teorico della didattica alla pratica artistica approfondendo, in particolare, la tecnica dell’affresco sulla quale ha già pubblicato il primo di una serie di trattati ai quali sta lavorando da molto tempo.
Si dedica intensamente anche alla grafica artistica realizzando varie tirature di litografie, acqueforti, serigrafie e di tecniche grafiche sperimentali.
La sua ricerca nel campo dell’arte digitale, iniziata alla fine degli anni settanta, si approfondisce con la produzione di elaborati originali che vengono presentati ad un importante appuntamento: la mostra nel nov. dic. 1988 nelle sale di Palazzo Novellucci a Prato, voluta e patrocinata da quella Amministrazione comunale.
Nel maggio 1990 tiene un intervento al Politecnico di Milano per il Simposio “Nuove Tecnologie ed Arte”.
È coautore del “primo manifesto mondiale della computer art” (R. Saldarelli, L. Cristiani – reg. S.I.A.E., 27 gennaio 1992), nello stesso anno è citato da T.Maldonado tra i primi ricercatori internazionali ad essersi occupato degli “sviluppi della computer art verso la virtualità” (“reale e virtuale” G.Feltrinelli, Milano ottobre ’92).
È ideatore del progetto internet per l’arte <www.bottega2000.it>, on line dal 1996.
Una sofferta e forzata “pausa artistica” iniziata a metà degli anni novanta si interrompe solo nel 2000 con una mostra personale a Firenze, in piazza della Signoria, nella sede dell’Antica Compagnia del Paiolo della quale è stato chiamato, nello stesso anno, alla presidenza della Sezione Artisti.
Dal 2000 è membro del Technical Organising Committee di EVA – Electronic Imaging & the Visual Arts (The Foremost European Electronic Imaging Events in the Visual Arts).
Nel 2001 pubblica “COMPUTER ART atto secondo: il senso di una ricerca” (ed. Phasar, Firenze).
Dopo un’altra interruzione dovuta ad una grave malattia, nel dicembre 2004 riprende la sua attività espositiva con una mostra personale a Prato nei locali dell’Associazione Culturale Estrarte, in Piazza del Duomo, con il patrocinio del Comune. Negli stessi locali, nel febbraio dello stesso anno, aveva partecipato ad una mostra di gruppo (Celeste, Saldarelli, Viti) dedicata ad un confronto tra “reale e virtuale” in pittura. Franco Riccomini si è trovato ancora una volta a leggere le sue opere e recensirlo in queste occasioni pratesi.
Dal 19 marzo al 3 aprile 2005, nelle sale rinascimentali del Circolo Arti Figurative nel Palazzo Ghibellino di Empoli, col patrocinio di quel Comune, espone una raccolta di opere dal titolo “chador e zendadi”. Durante questa mostra incontra il pubblico sul tema “l’arte oggi tra il digitale e l’analogico”.
Il 28 ottobre 2005 Pier Francesco Listri e Fabrizio Borghini, alla Libreria Edison di Firenze, presentano i due volumi di “COMPENDIO 2004”, monografia in progress sull’opera di Saldarelli che propone contemporaneamente “Saldarelli pittore” e “Saldarelli disegnatore”. In questo periodo, senza abbandonare la sua pittura con le tecniche tradizionali, spinto da un rinnovato entusiasmo, intensifica il suo impegno creativo e tecnico nelle attività sperimentali legate alla riproduzione digitale ad alta definizione di opere pittoriche originali ed alle varie prospettive di diffusione multipla preparando una serie di eventi espositivi sotto il titolo “brani d’affresco, pixel ed altro ancora – linguaggi e metalinguaggi pittorici”.
Il primo di questi eventi si concretizza con la mostra personale nelle sale del Gruppo Donatello in Via degli Artisti a Firenze, tenuta dal 30 novembre al 12 dicembre 2005 con il patrocinio del Comune di Firenze.
Con la sua mostra-documento al Gruppo Donatello Saldarelli codifica un nuovo capitolo dedicato all’uso innovativo delle tecnologie avanzate. La parte innovativa di questa mostra basata sugli “strappi virtuali d’affresco” è sostenuta da opere pittoriche e grafiche che rappresentano 45 anni di ricerca pittorica.
Il 28 gennaio 2006 apre una mostra permanente all’Art Center Florence.
Invitato, sino al 2013, alle edizioni annuali di EVA FLORENCE – “Electronic Imaging & the Visual Arts“ The Foremost European Electronic Imaging Events in the Visual Arts.
TESTI POETICI TRATTI DAL LIBRO ” IL PALPITO DELL’ECLISSE” DI MARIA ELEONORA ZANGARA -DIPINTI DI RICCARDO SALDARELLI-TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI AI SINGOLI AUTORI