Anima solitaria..pellegrino in questo tempo
Di fronte a Luciano Pezzano e le sue creature…il mio sguardo si posò ..più di un secondo…
Io che non amo il marmo,sotto nessuna forma, da sempre,l’ opera “marmorea” non mi suscitava emozioni particolari…
E allora a quel punto incominciai a preoccuparmi ( i due secondi in più)
Tant’è che poi volli approfondire… tanto da andare a vedere e toccare con mano …
Mi sono detta:
-certo ,se è fonte di arricchimento, e magari dà tregua a questa mio “rifiuto “ di base..(in quanto il marmo non emana affatto calore..e anche se si tratta di pietra granitica..in questo caso,per me sentire granito era di un rifiuto)…che non continuo certo a raccontarvi.
Questa lettura può sembrarvi un po’ scortese..e invece ..non lo è affatto…..
Non posso ,aggiungere nulla, se non le foto..e non posso spiegarvi l’emozione che ho provato…Le emozioni non si possono spiegare.
Mentre….
Era una Domenica…la Domenica del mio paese ..Gerace
Il secolare albero ,prima dell’entrata del chiostro,invitava a una leggera riflessione…
Poi l’entrata,vissuta in totale silenzio ,finchè non arrivò un sorriso..Quel sorriso che accomodava una forma diversa …una forma dentro me…
Incominciavo ad assorbire bene questo tipo di “contemplazione interiore”…e allora tutto incominciò ad acquistare valore..il valore dell’essere…LA RICERCA SPIRITUALE..
Il luogo, completava il tutto…Il San Francesco,il chiostro …era il massimo..
Proprio qui,Luciano ,portava a compimento l ‘opera del Santo. E nel Febbraio aveva anche messo in scena,quello che ci preannunciava con l ‘uscita del suo libro,avvalendosi della collaborazione di Locriteatro ..guidata dal direttore Bernardo Migliaccio Spina..che io personalmente ammiro molto…(unico nel leggere i miei deliri)..e da Massimo Cusato..grande percursionista ….Libro dicevo,che mi ha dato in dono e che conserverò, tra le cose più belle della Vita.
Scrive..
…un sentimento primitivo mi trasporta fino ad un tempo remoto, quando l’arte e la magia erano un’unica cosa pregna di religiosa sacralità…(Luciano Pezzano)
Il libro racconta …racconta di una pietra…la pietra che parla…
ALCUNE OPERE
Luciano Pezzano ,dopo gli studi liceali ,giunge a Firenze completando una formazione di crescita e dove si stabilisce per quasi 30 anni.
Viaggiatore di luoghi diversi e continenti…rimanendo più volte contagiato dalle loro culture locali.
Ma il richiamo con la sua Magna Grecia è forte, tanto da farne ritorno e stabilirsi nella casa dei nonni materni..dove attualmente vive e continua il suo cammino artistico.
L’ opera rivela
l ‘antico segno
l‘occhio cerca
ciò che il cuore sente
Venati segni
sulle memorie
abili mani…
nel crescendo dell’anima
Sentieri di pietra
…corpi lunari…
scivolano nel sole
Trasportano nel viaggio
l ‘incline scalpellino
A Luciano Pezzano
Con affetto
Maria Eleonora Zangara
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