Locri 3-4 Febbraio 2012 - Tre atti di A. P. Cechov

Domenica, Febbraio 05 2012 @ 02:41 PM CET

Conclusa nel Palazzo della Cultura la manifestazione dedicata a lezioni di teatro per le scuole di Locri a cura della compagnia teatrale Zaleuco Arte patrocinata dall'Accademia Senocrito e dall'Amministrazione comunale di Locri. Scopo dell'iniziativa era quello di avvicinare i giovani studenti al teatro. La loro presenza numerosa, il primo giorno dell'Istituto d'Arte e il secondo giorno dell'Istituto Alberghiero, ha sancito il successo dell'iniziativa. Straordinaria la capacità degli attori di coinvolgere i giovani spettatori durante la rappresentazione. Più volte i protagonisti hanno abbandonato il palco per ritrovarsi in mezzo al giovane pubblico, come se quest'ultimo facesse parte dell'opera. Interpreti dei tre atti unici dedicati all'opera teatrale di A. P. Cechov sono: Maria Guarini, Daniele Mangiola e Bruno Siciliano.

Il primo atto inizia Sul danno del tabacco . E' la tragedia di un uomo schiacciato dalla vita e ossessionato dalla moglie, che lo costringe a vivere privo di qualsiasi forma di libertà. Un essere solo che si sente inutile, che piange e ride di disperazione. Il suo bisogno di libertà è da sempre soffocato dalle necessità quotidiane. Tutto ruota fra una tragica e comica confessione dove egli mette a nudo le sue miserie davanti a un pubblico che, inevitabilmente, ride di lui.
Il secondo atto;
Tragico suo malgrado, tradotta anche con il titolo Tragico controvoglia, è una breve
  opera teatrale scritta nel 1890 che narra di un povero impiegato che, oberato di commissioni da amici e parenti, fa la spola continuamente tra la propria città ed il luogo di villeggiatura. In un momento di disperazione a nulla serve lo sfogo con gli amici più vicini. Anch'essi alla fine pretenderanno delle commissioni. L'utimo atto; L'orso, tratta di una bella vedova che da sette mesi è chiusa in casa a tenere il lutto per la morte del marito. Inutili sono le preghiere del servitore per farla uscire da casa. Le fa visita un creditore che ormai ritiene di aver chiuso definitivamente col mondo femminile, verso cui ha elaborato una personale teoria di avversione nei confronti delle donne, e s'impone di avvalersi solamente di rapporti di forza per esigere il proprio credito. La scena si caratterizza da una serie di dialoghi, tra il creditore e la vedova, a tratti leggeri e a tratti furenti che sfociano nell'inattesa accettazione da parte di lei di una sfida a duello. Quì il creditore scopre grinta e animosità della bella vedova e ne cade follemente innamorato.

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