«Il cuore parla… abbassa la voce…». Nel silenzio della notte vive la poesia di Maria Eleonora Zangara. Versi asciutti, essenziali, in cui punti di sospensione, virgole, elisioni o, a volte, la totale assenza di essi, sono parte della poesia stessa. Emozioni vergate con la penna oppure dipinte con il pennello, fermate in un’immagine fotografica o materializzate attraverso la creta. «Non so se la mia può dirsi poesia… o se quello che dipingo è arte… Certo è un bisogno interiore, scrivo per me stessa e per donare qualcosa – ci dice Maria Eleonora, geracese di nascita, locrese di adozione -. Qualsiasi forma d’arte è qualcosa che nasce da dentro e, in quanto tale, sempre e comunque merita rispetto perché è frutto di un moto dell’anima. Per me è una ricerca del bello, qualcosa che gratifica l’anima». Maria Eleonora Zangara è un fluire incessante di estro creativo. «Scrivo praticamente da sempre. Non so neppure quantificare. Ho sempre scritto e poi ho sempre distrutto… solo negli ultimi anni ho deciso di non “bruciare”, di pubblicare, ma con una finalità benefica, altrimenti per me non avrebbe avuto senso mettere a nudo l’anima. Ho dedicato uno dei miei primissimi scritti a Marilena, un’amica d’infanzia prematuramente scomparsa, in seguito ha acquistato centralità nella mia ispirazione il mare con la sua onda rigeneratrice». E la sua onda tumultuosa di sentimenti, sempre accompagnata da un sorriso lieve, le ha portato moltissimi riconoscimenti. Cinque le sillogi pubblicate come collana “Pause d’inchiostro, profili nella notte” (Laruffa), mentre è in uscita “Frammenti di vita” ed è quasi pronto “Profumo di zagare”, raccolta di poesie sensuali che strizzano l’occhio all’eros e al piacere. I versi di Maria Eleonora Zangara hanno ricevuto elogi e apprezzamenti in premi di prestigio come quello intitolato ad “Alda Merini”, dove le è stato tributato l’encomio solenne, quello alla cultura “Giovanni Paolo II”, e ancora il “Nosside”, la nomina d’onore dell’Accademia leopardiana, il primo posto assoluto all’Hermes di Taranto per la poesia e la menzione per la fotografia; anche la Polizia di Stato la onora di un riconoscimento. Proprio alla grande Alda Merini, Maria Eleonora ha dedicato una delle sue liriche “notturne”: «Nessuna alba chiuderà i nostri occhi, lo sguardo arriva dove le parole prendono Vita…». E, poi, ancora, un omaggio alla “follia visionaria” che alberga in ogni artista: «La pazzia è un abbaglio… che vibra e ignora se stesso, arte per la nostra mente». Intanto lavora a una nuova raccolta, “Il ritorno, ο άνεμος του αίματος”: «È come un ritorno alla parte più nascosta di me – dice – un ulteriore scavarsi dentro e svelarsi». E, alla fine, ironica e un po’ istrionica come ogni artista, conclude: «Non mi avrete presa sul serio, spero? Chiedo permesso, vado per un caffè… Ondaaa».
Maria Teresa D’Agostino
Calabria Ora…pagina Macondo…Domenica 23 Novembre 2012
nella foto la giornalista Maria Teresa D’Agostino..foto di Bernardo Migliaccio Spina…tutti i diritti sono riservati.