La foto esce dall’Archivio Storico, conservata con zelo e rispetto per l’importanza dell’evento. L’autore del servizio è il fotografo Polifroni, di Locri. E’ “immortalato” il momento più importante della liturgia che mette in luce la Consacrazione e la struttura dell’altare, prima che venisse modificato (la foto è del 1964 ed il Concilio nel 1965 completava l’ultima sessione). Ricordando cerco di osservare lo scatto nella sua valenza simbolica, la forma, il bianco e nero, l’azione che si svolge, il contesto che ci riporta indietro di ben cinquant’anni. Conosco i volti ma in questo caso sono secondari perchè potrebbero “distrarci” perdendo di vista l’insieme che ci offre diverse informazioni: l’altare principale della Cattedrale di Locri, una coppia che inizia il suo percorso di vita insieme in un periodo storico di grande fermento, un sacerdote, da poco arrivato che seguirà il suo “gregge” per lungo tempo e che resterà nel cuore di tanti che ha visto crescere nei vari gruppi associativi, una persona concreta, diretta, il cui ricordo è ben presente nella mia memoria: 
Don Santo Gullace. Il valore dell’immagine deve andare al di là del legame soggettivo perchè rappresenta comunque una tessera di quel puzzle che ha segnato un periodo del Novecento ricco di buoni propositi, aperto alla costruzione di un progetto di vita sapendo di dover partire con poco e, nella speranza del cristiano, veniva riposta ogni ansia, ogni dubbio in quanto con l’aiuto di Dio tutto si sarebbe risolto.
Guardo per ricordare che si può progettare, senza retorica, senza perdere la memoria storica, ricordando le belle persone incontrate sul nostro percorso senza dimenticare che la speranza è del cristiano!
Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)