Classe 1968, generazione di mezzo che ha visto, sentito, gustato, odorato, toccato le cose più belle della tradizione ionica calabrese. Uomo generoso che interpreta il suo tempo con armonia, utilizzando ciò che la vita gli mette tra le mani. E’ stato definito il “tessil – cantore” da Pasquale Filippelli (vedi articolo Rakam pag. 93 Maggio 2014), per sintetizzare le sue più grandi passioni: il canto e la tessitura. 
Tanti punti di contatto, tante analogie tra le due forme d’arte, certo è che è stato capace di abbracciare l’argomento TELAIO e TESSITURA con uno spirito tipico delle grandi menti che non si fermano di fronte alle difficoltà. L’approccio umile lo porta ad ascoltare, ad analizzare i dati utili, comprende che l’argomento non è una prerogativa femminile, è tecnica e creatività, ingegno, pazienza e perseveranza, verosimilmente come il canto. I talenti ricevuti diventano suoni e tessuti, un carisma alimentato dal coraggio e dalla voglia di lottare ogni giorno.
Se scrivo è perchè ho sentito e ho visto ciò che realizza: matematica che diventa ritmo, melodia, tessuto musicale che si radica nella storia del territorio, quella fascia ionica, Magnogreca (Caulonia Marina), che trova ancora il desiderio di comunicare in modo deciso e forte grazie a persone che non si risparmiano, le stesse che, generosamente e volontariamente, fanno dei linguaggi dell’arte la loro espressione più alta. Isidoro Galdino è uno di questi!
Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)