Non ha alcuna necessità che qualcuno scriva di lui, persona che ha sempre lavorato per il puro piacere di essere operativo per se stesso e per coloro che incontra lungo il suo percorso. Fondamentalmente si considera artigiano, come suo padre, falegname. Eppure non posso fare a meno di tornare indietro con la memoria e mettere nero su bianco alcuni punti. E’ una conoscenza che risale ai tempi del Liceo Artistico. Ho sempre pensato che un dono naturale debba essere chiamato per nome per essere poi investito e fatto fruttificare. Nell’ammirazione per la grande capacità, anche durante il percorso accademico Marcello ha sempre continuato la sua ricerca con sapienza, modestia, grande umiltà. L’immagine pittorica proposta è un piccolo omaggio ricevuto, primi anni novanta, come ricordo, conservato con un pizzico di distrazione, ritrovato e riproposto.
Recentemente mi ha reso partecipe della sua produzione legata al terzo millennio che non conoscevo e all’approccio con la modellazione che ha sortito una produzione adeguata e meritevole di considerazione (come dimostrato dalla foto). Non sono un critico d’arte ma una persona che ama dichiarare a voce alta la presenza di un talento. Chi ha incontrato Marcello nella veste artistica pittorica, ha conosciuto la sua esperienza 
e competenza, relativamente recente l’approccio con la terza dimensione. E’ figlio di quella Magna Grecia e forse in cuor suo ne è consapevole, conoscendo bene i suoi punti di forza e gestendo con sapienza quelli meno consolidati. Come calabresi o forse come italiani corriamo sempre lo stesso rischio: non riusciamo ad apprezzare la grandezza di un talento, presi da forme di invidia che ci rendono la mente ottenebrata. Certo la storia rimetterà ordine, la domanda è: verrà sempre raccontata secondo il punto di vista di chi ha vinto? La grandezza di una Provincia si misura dai suoi uomini e Gerace continua, nonostante tutto, a mantenere tra i suoi residenti persone di grande talento, sensibilità e cuore!
Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)