Aggiungo un tassello al mio percorso lento sul territorio. Mi trovo a Roccella Ionica, posso sostare per un tempo utile che mi permette di osservare l’interno della Chiesa Matrice (dedicata a San Nicola). Posso usare la macchina fotografica, unico modo per mantenere vivida la memoria di ciò che suscita il mio interesse dal punto di vista formale e non solo… Tra le tante presenti, molte delle quali importanti anche per la notevole fattura, mi soffermo sulla statua equestre che occupa uno spazio ben preciso all’interno della chiesa. Scopro su Internet un testo: Chiese di Roccella Ionica a cura di Simonetta Valtieri – Gangemi Editore, all’interno del quale autori vari trattano diversi aspetti e nello specifico, digitando “http://www.parrocchiaroccella.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3&Itemid=7″, posso leggere una parte dedicata alla chiesa (scritta da Eleonora Uccellini). Provo, con i mezzi che ho, di puntare lo sguardo in alto per capire come sono fatte le due statue presenti sulla facciata.
Per adesso mi limito solo a focalizzare l’attenzione sulla statua equestre, perchè leggo, alla base, delle diciture precise: l’artista Rodolfo del Pozzo – Mammola, e “I Roccellesi nel 1920- per cooperazione del Sac. Vittorio Cappelleri e di Vittorio Arena.” Ignoro che si tratta della statua di San Vittorio (avrei dovuto capirlo leggendo i due nomi), non avevo mai incontrato questo tipo d’iconografia e, non essendo di Roccella, la “giustificazione” poteva legittimare la mia ignoranza! Per questa ragione l’impatto che ho è di sorpresa, di curiosità, resto desiderosa di capire e, senza chiedere, per mancanza di tempo, scopro che è il Santo protettore, leggo una nota di Vincenzo Scali (invitando il lettore a digitare: http://tradizioniditalia.wordpress.com/calabria/2363-2), capisco che la seconda domenica di Agosto è dedicata ai festeggiamenti. Rientra perfettamente nella mia categoria: la terza dimensione della devozione popolare proprio perchè c’è un popolo che ogni anno fa memoria ricordando il legame storico con il santo, la cui sintesi è ben fatta da V. Scali.
L’autore dell’opera è un calabrese; una nota biografica è presente nel testo: Arte di Calabria tra Ottocento e Novecento: dizionario degli artisti calabresi… di Enzo Le Pera (Ed. Rubbettino). Mammolese, nato nel 1867, muore a Catanzaro nel 1935. Le Pera scrive che fu pittore, scultore in cartapesta, fondatore di una scuola d’arte locale. Inserendo altri quattro scatti lascio parlare le immagini, ribadendo che uno scambio di informazioni storico – artistiche, tra Provincie, andrebbe a sviluppare una sana visione del bello complessivo, ogni realtà ha i suoi punti di forza, nella somma emergerebbe una grandezza straordinaria, quella di una Regione di cui non dovremmo mai stancarci di sottolineare le perle presenti.
Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)