Appartengono a due generazioni differenti, (Alessandro Monteleone nasce dopo 24 anni), resteranno nella storia il primo per le sue capacità artistiche, il secondo per quelle letterarie. Sono accomunati dallo stesso territorio che li ha visti nascere e dall’opera che l’artista realizza per ricordare il letterato, latinista, stele commemorativa presente lungo il chilometro più bello d’Italia: il Lungomare di Reggio Calabria. Credo che aiutare le nuove generazioni ad avere un minimo di memoria storica sia necessario in quanto, nel tempo, si dimentica e non prendi coscienza che oltre alle tre sculture appariscenti di Rabarama (pseudonimo di Paola Epifani), c’è la presenza di un’artista che in due punti precisi del lungomare abbina il suo talento non solo al letterato sopra citato ma anche ad un altro uomo importante della cultura calabrese: Corrado Alvaro.
Le tematiche affrontate dall’artista spaziano e si collocano dentro e fuori Regione sempre con grande forza e con una impronta stilistica ben definita e chiara; nell’articolo scritto da Tonino Sicoli del 17/10/2010, per il Quotidiano, emerge il ritorno al sacro quale filo conduttore di un’artista che visse gran parte della sua vita a Roma.
Francesco Sofia Alessio ebbe una parentesi lavorativa anche a Gerace, presso il Ginnasio Vescovile dove insegnò nel 1896. Muore nel 1943 a Reggio Calabria, nel 1967 un concittadino della Radicena di una volta, oggi Taurianova, realizzava su commissione un monumento con base di cemento, ricoperto completamente in travertino, riportando un suo brano in latino e realizzando quattro figure, due giovani e due adulti, in atteggiamenti familiari. L’autore Monteleone morirà quell’anno a settant’anni. Senza elencare i meriti artistici, (che sono di notevole spessore), proviamo ad avere una visione meno estorofila e cerchiamo di non dimenticare coloro che oltre ad avere avuto i natali in Calabria, hanno lasciato prove tangibili di creatività e talento.
Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)