Senza spostarmi di casa, attraverso la finestra sul mondo “Internet”, voglio capire quale devozione popolare esiste in Calabria nei confronti di SAN BRUNO, morto nel 1101, il 6 ottobre. Non basta sapere che nel cuore delle Serre c’è una delle spiritualità più famose in Europa, volevo capire attraverso l’individuazione della scelta specifica del Santo Patrono il legame che un popolo può avere verso quella figura piuttosto che un’altra. Ho trovato un solo riferimento: è Santo Patrono nella frazione di Pilinga, nel comune di Gasperina (CZ) insieme al Beato Lanuino. Ignorando l’esistenza del beato citato, spulciando su Wikipedia, capisco che parliamo di un monaco, dello stesso ordine, che lo raggiunse, partendo dalla Francia, con tutte le difficoltà che all’epoca potevano esserci nell’affrontare simili viaggi. Arrivato a destinazione affiancò il fondatore dei certosini nella conduzione del monastero diventando, i due, un binomio affiatato. Con la morte di San Bruno la successione che appariva ovvia, fu ostacolata a causa di dissensi che si verificarono all’interno della comunità. Furono risolti il 26 novembre grazie a Riccardo, cardinale vescovo di Albano. Il lavoro avviato da San Bruno trovò nel beato Lanuino il giusto proseguo.Il nostro territorio mantiene, nonostante tutto, una strutturazione che porta verso la contemplazione, attuale anche nel 2012 perché può giovare al nostro vivere quotidiano in quanto l’uomo non è solo materia.
Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)
(Foto da: cartusialover.wordpress.com)