Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Mani d’artista, vita calabrese di Raffaele Montepaone

di Raffaele Montepaone

di Raffaele Montepaone

Non sempre riusciamo ad incontrare chi vorremmo però possiamo intendere l’altro attraverso il suo operato. Confesso quindi di aver conosciuto la fotografia di Raffaele Montepaone attraverso la sua pagina ufficiale a dimostrazione del fatto che i social network possono veicolare rapidamente contenuti e quando sono “alti” ne siamo contenti. Ci saranno opere esposte prossimamente a Milano, durante l’EXPO, perchè ha partecipato ed è arrivato secondo al “A. A. F. cerca young talents”;  pur avendo un curriculum di tutto rispetto è come se i media aspettassero un riconoscimento a respiro internazionale per collocarlo insieme a coloro che vengono ritenuti personaggi illustri… Il tuo territorio ti consegna l’attestato di “artista” se viene acclarato da altri ritenuti indiscutibilmente competenti! Lui stesso confessa, in un’intervista, di aver avuto difficoltà ad organizzare momenti espositivi sul suo territorio, perchè?

Accanto ad una delle sue foto mi permettevo di scrivere  una breve nota di ammirazione: “Ti conosco solo attraverso le opere che passano sulla tua pagina, la tua presenza a Milano è ciò che il tuo lavoro merita. Da calabrese sensibile ai linguaggi non verbali ti scrivo che la verità in quelle immagini tocca due volte di più chi ha memoria del secolo precedente, quel 900 composto da una grande ricchezza umana, quella che oggi tu immortali e ci ricordi, facendo di quelle donne e uomini icone eterne che non moriranno mai grazie anche a te!” 

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di Raffaele Montepaone

Qualunque sia la spinta motivazionale certo è che nel suo lavoro artistico c’è una parte che è legata fortemente alla storia del 900 calabrese: volti,rughe espressioni, posture, simboli che, per chi ha vissuto la seconda metà del secolo scorso, assumono un valore multiplo. Scrivo mani d’artista perchè diversi scatti sono dedicati a mani operose segnate dal tempo, testimonianza di chi ha vissuto in luoghi scanditi da una quotidianità legata al mondo dei campi e a quella religiosità che faceva chiudere la giornata con la coroncina del Rosario. C’è la nostra storia, perchè veniamo dalla campagna, le radici affondano nella terra delle nostre cinque Provincie e Raffaele quando ha potuto ha saputo cogliere l’attimo facendo della tecnica fotografica mezzo di sublimazione della storia calabrese, quella vera, quella da ricordare.

Dando fiducia alla sua sensibilità e al suo lavoro/progetto denominato “LIFE”, dovremmo tutti invitarlo a sostare nei nostri paesi, offrendogli vitto e alloggio in cambio di quella traccia fotografica/artistica che documenterebbe il volto vero e concreto di quella Calabria che molti di noi amano!

Luciana Vita