Il messaggio dell'Accademia Senocrito

di Benedetta Rizzuti, autrice del racconto: La voce dell’Arte – viaggio nell’Arte Etrusca

‘Bello… Bello… Questo no… Questo nemmeno… Ma dov’è il libro di arte? Ehm, eccolo, proprio in fondo stava.’ disse Benedetta tra sé e sé.

“Graaa! L’ho trovato! Arrivo!” gridò la stessa sperando che l’amica rispondesse.                 “Ok! Muoviti però! Sono già le 18.00!” rispose Graziella. “Si,si, arrivo!” le disse l’altra annoiata. Le due allora si misero a studiare quando… “Gra, non capisco nulla!”  “Beh, siamo in due!” le rispose ironica Graziella

“Graaa! Siamo a casa.” a chiamarla erano i suoi fratelli, Giuseppe e Andrei. “E chi se ne frega!” rispose Graziella, soprannominata Gra. “Scommetto che stavi studiando, anzi scommetto che c’è anche Benedetta.” disse Giuseppe. “Ma va!!” I due le raggiunsero in camera di Graziella,  magari per studiare, no, solo per disturbare. Dopo una buona mezzoretta di rumori fastidiosi, le due si ribellarono.

“BASTA!” gridarono all’unisono.“Non è possibile che appena arrivate cominciate a darci fastidio! Perché non andate un po’ a studiare? Magari quest’anno non vi bocciano!” disse Benedetta. “Sono d’accordo con codesta.” disse qualcuno di cui nessuno sapeva la presenza. “Chi ha parlato?” chiese Andrei  “Io”  “E tu chi sei?”- disse Giuseppe –

“Oh, chiedo umilmente scusa. Non ho condiviso con voi il mio semplice nome. Piacere, io sono La Voce Dell’Arte e sono presente in tutti i libri della magnifica, importante, emozionante, maestosa Arte. Voi due, miei cari fanciulli mi state dando l’impressione di essere dei trogloditi di prima categoria, un po’ di educazione prego!”

“Eh?” chiesero i due “E’ un linguaggio che i trogloditi non possono comprendere.” si vantarono Gra e Benedetta “Voi invece venite con me.”disse La Voce dell’Arte.

Una luce color oro uscì dal libro aperto e avvolse Gra e Beth. In un batter d’occhio si trovarono in un posto buio e angusto. “Do-Do-Dove siamo?” chiese Beth spaventata. “Oh, scusate.” All’improvviso si accese una luce, che accecò le due ragazze un po’ incuriosite e un po’ spaventate. Una ragazza bionda con gli occhi neri tese la mano verso le fanciulle. “Mi ripresento! Sono la Voce dell’Arte, per gli amici Afrodite o Afro.” La prima ad allungare la mano fu Beth, seguita da Gra. “Piacere noi siamo Benedetta e Graziella.”dissero “Precisamente, dove siamo?” continuarono. “Siete in una tomba a thòlos.”

“In una che?” – chiese Gra – “Uff! Possibile che devo sempre spiegarvi tutto io?” sbuffò Afrodite.

Benedetta e Gra si guardarono come per dire ‘questa ci teletrasporta in un posto a nostra insaputa e poi si lamenta pure! –  “Ho visto che stavate studiando l’Arte Etrusca e anche non molto bene, quindi ho pensato di porgervi il mio aiuto.” – Continuò –  “Ho fatto male?”  Le ragazze scossero la testa. “Bene, allora vi farò visitare le Necropoli, potete stare qui solo due ore e mezza, altrimenti vi avrei fatto vedere anche l’arco, i templi e le sculture. In poche parole vi farò da, quella che oggi voi chiamate, Guida Turistica. Per voi va bene?” disse Afro.

Gra e Beth un po’confuse le risposero “OK” all’unisono.

“Non vi vedo molto entusiaste, posso fare qualcosa per voi?”

“Potreste portare qui anche quei due ragazzi che erano in camera mia?” chiese Gra.

“Ehm, si, ok.” rispose “Aspettatemi qui.”

In due millesimi di secondo la voce dell’arte andò a prendere i due e li portò nella tomba.

“Ecco, ora possiamo partire?”

“Per an…” cominciò Giuseppe quando Afrodite lo zittì.

“Forza, Seguitemi!” li incitò.

“Su, dai! Iniziamo a camminare! Chi mi sa dire chi erano gli Etruschi?”

“Ma dove siamo, a scuola?” chiese Andrei

“Zitto e ascolta che qui tu non c’entri niente.” Gli rispose Afrodite acida

“Quindi me ne posso andare?” –  chiese lui nervoso – “Sai la Strada?”

“Ovvio che no.” – “Allora non ti puoi muovere, mi spiace. Se ti trova il mio popolo ti taglia la testa.” – Andrei sbuffò – “Ritornando a noi, chi mi sa dire chi sono gli Etruschi?”

“Gli Etruschi sono un popolo che tra il VI e il III secolo a.c. si stabilì nell’Italia centrale ma si estese anche in quella settentrionale e meridionale.” disse Benedetta

“Brava. Mi sai dire anche qualcosa sulle Necropoli?” le chiese Afro

“Ehm… Le Necropoli sono le città dei morti con tante tombe una attaccata all’altra.” Le rispose Gra – “Molto vaga e non del tutto giusta. Solo questo?” – “Beh non ricordo nient’altro.” – “Va bene. Qualcun altro?” – chiese Afrodite –

Nel corridoio che conduceva a tutte le tombe calò il silenzio – “Ho capito” – cominciò Afrodite –  “Nella civiltà etrusca è molto diffuso il culto dei morti, per questo le loro tombe assomigliano a vere e proprie case, con tutti gli oggetti che servono al defunto per continuare la sua vita nell’aldilà. Le tombe si dividono in tombe a thòlos o ipogèe e tombe a cumulo, inoltre tra il VI e il V secolo si diffondono le tombe a una o più camere. Quella in cui ci troviamo ora è una necropoli costituita da tombe ipogèe e come potete vedere alle pareti di ogni tomba troviamo vari affreschi. Volete aggiungere qualcosa?” continuò.

“Ehm, no. Hai già detto tutto tu”-  rispose Graziella – “Lo so, amo essere una ‘sotuttoio’” le disse con tono eccitato Afrodite.

I quattro si guardarono. “Ora vi farò visitare quattro tombe, che sono le più importanti, ovvero: la tomba degli àuguri, quella della caccia e della pesca, quella dei Leopardi e infine la tomba François. In ognuna di queste tombe c’è un affresco molto importante, e con la scusa vi spiego qualcosa sulla pittura etrusca. D’accordo?” disse Afrodite

“Abbiamo alternative?” – chiese Giuseppe – “No” – rispose Afrodite – “E allora che chiedi!” continuò Giuseppe. “Iniziamo col dire che gli Etruschi hanno l’abitudine di dipingere le pareti delle tombe e di questo li ringrazierete perché saranno le uniche testimonianze della loro pittura. Per produrre questi dipinti si usava una tecnica simile a quella per fare gli affreschi e non avevano uno scopo decorativo. La prima Tomba che andremo a visitare è la Tomba degli àuguri. Qualcuno sa dirmi cos’è o cosa è rappresentato sulle pareti della tomba?” spiegò Afrodite.

“Una festa di Compleanno?” – chiese Giuseppe – “Ahahah fra questa mi è piaciuta una cifra.” disse Andrei. Tutti si misero a ridere, tranne Afrodite, che li rimproverò:

“Ignoranti! Non capite l’arte! E poi è la tomba degli àuguri non degli augùri.”

Giuseppe e Andrei si irrigidirono, mentre Beth e Gra entrarono nella tomba per non sentire le sue urla e ridere indisturbate.

“Tornando all’arte… La tomba in questione misura 362 x 260 cm ed è alta 190 cm. Sulla parete di fondo è rappresentata al centro della scena, una porta che simboleggia il passaggio dalla vita alla morte però è chiusa. Ai lati della porta troviamo due àuguri, ovvero due sacerdoti che predicono il futuro.” spiegò Afro.Tomba Etrusca detta "degli Auguri" “Ci possiamo fare un selfie?” chiese Gra. “Un che?” chiese confusa la Guida. “Un autoscatto, una foto in cui si vede solo la faccia della persona in questione e lo sfondo.”

“Ehm…un ritratto?” – “Tipo, …solo che il ritratto è un disegno, un dipinto, una scultura,  il selfie è una foto da far vedere sui social.” – “Mi spiace ma sono rimasta al III secolo a.c.”

“Ok, ci facciamo un selfie e poi andiamo avanti.” disse Beth ponendo fine al discorso.

*FLASH*   “Ok, continuiamo…” disse Afro. E si diressero verso la Tomba della caccia e della pesca.  “Eccoci. Questa tomba misura 332 x 332 cm con un’altezza di 200 cm. Ed è realizzata con uno stile più antico di quello delle altre due tombe che dobbiamo ancora vedere. Nella scena sono raffigurati dei pescatori presi nella loro attività. Fate il vostro selfie di rito e andiamo avanti…” continuò. Tomba Etrusca detta: "della caccia e della pesca"

Finita la spiegazione si diressero verso la tomba dei leopardi. “In questa tomba è raffigurata una scena di vita, ovvero una scena in cui gli amici e i parenti cenano o pranzano col defunto nel Triclinio. È una delle prime tombe le cui pareti raffigurano banchetti, che fanno capire quanto sia importante il cibo per gli Etruschi, come per ogni altro popolo ma anche l’importanza dell’amicizia e della famiglia già nel III secolo a.c. Domande?” – disse Afrodite.Tomba dei Leopardi Gra e Beth scossero il capo, mentre Andrei e Giuseppe giocavano a calcetto con un oggettino di legno trovato a terra.

“MA COSA STATE FACENDO? Anzi, non lo voglio sapere, fate un altro passo falso e vi chiudo in un sarcofago! CHIARO?” – disse Afro, dopo averli notati. “Limpido!” –  le risposero i due impauriti. “Siamo quasi arrivati alla fine del nostro tour e volevo ringraziarvi per avermi seguito. Stiamo per giungere alla Tomba François, una delle tante dove troviamo dipinte alcune scene della mitologia greca. Dobbiamo camminare solo un altro po’.”Camminarono per altri dieci minuti, quando si trovarono davanti ad una bellissima tomba.

“Questa è la Tomba François, chiamata così dal nome del suo scopritore. Sulle pareti è raffigurata la scena in cui Achille uccide i prigionieri troiani per vendicare la morte di suo cugino Patroclo, ucciso in Battaglia da Ettore, nell’Iliade.” Tomba Francois Tutti scoppiarono in un applauso.

“E’ qui che si conclude il nostro viaggio. Volevo solo mettervi al corrente di un paio di cose. Prima di tutto volevo avvisarvi che non siete tornati indietro nel tempo, ma siete nel vostro libro di arte. Io sono un Fantasma, per questo infesto i libri degli studenti.” concluse Afro. “Sei stata bravissima, grazie di tutto.” disse Beth.

“Grazie. Forza, ora datevi le mani!” e afferrò Graziella e Benedetta dai polsi, che, a loro volta, si agganciarono al polso di Giuseppe e Andrei. Pochi secondi e si trovarono tutti e quattro in camera di Gra (Graziella).

“Addio Ragazzi!” gridò il libro.   “Addio Afro!”

Benedetta Rizzuti – 12 anni (classe 2° C – plesso di Camigliatello Silano  – Istituto Comprensivo Spezzano della Sila) – a.s. 2017/2018