Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Francesco Lupinacci: un pensatore donato alla pittura

L’opera del Maestro Lupinacci  mi incuriosì quando la vidi per la prima volta nella Cattedrale di Cosenza. Perché ritorno sull’argomento?

Dietro ciò che vediamo, in questo caso dipinti, ci sono persone che pensano e poi agiscono grazie alla tecnica maturata con il costante esercizio; io sono incuriosita dalla persona che lavora perché comprendo attraverso di essa la grandezza dei “talenti” donati e la grande volontà di restituirli centuplicati davanti a “Lui”, con un lavoro senza riserve. Classe 1937, un percorso professionale intenso (si può consultare il sito www.francescolupinacci.com), ricco di importanti traguardi, incontro l’artista nella sua abitazione di provincia.

Mi sono sentita onorata per diversi motivi: ho cercato l’incontro e sono stata accolta con semplicità e fiducia, mi ha parlato della sua pittura in maniera schietta, diretta, facendomi capire il valore del pensiero ancorato alla storia dell’arte italiana. Uno stile di vita “ordinato” per creare opere pittoriche straordinarie che guardano temi come le grandi religioni, i protagonisti storici della Calabria, da Cassiodoro a Gioacchino da Fiore, tanto per citarne solo alcuni. Noi che apparteniamo alla schiera dei curiosi possiamo trarre dei vantaggi nel guardare l’opera pittorica del maestro: forma, colore, luce, composizione, come primo impatto per poi passare ai contenuti, alla simbologia usata e provare un coinvolgimento emotivo che rasserena l’animo, che placa ogni agitazione interiore, perché, personalmente, mi sento rinfrancata, trovo una risposta che appaga lo spirito. E’ un pensiero dipinto, che si radica nello studio personale costante, dettato dall’amore per il sapere; una pittura sinonimo di equilibrio compositivo, trasparenze materiche, ossimoro che diventa realtà visiva. Questo è ciò che ho visto visitando il suo studio e con esso un uomo con la giusta autostima e quella indubbia umiltà  nel riconoscere di “sapere di non sapere” che lo porta a non smettere mai di studiare, di analizzare, di comprendere per poi procedere con la messa in opera traducendo il pensiero in un dipinto.

Il maestro Lupinacci ha avuto la forza di restare in Provincia, vivendo, con forte senso della realtà, questo difficile territorio, mantenendo una grande energia come uomo e come artista, una persona completa, con un forte rispetto verso se stesso e quindi verso il prossimo. Hanno scritto in tanti sulla sua pittura, tutto verificabile sul sito, io ho visto un uomo, un modello positivo che ha saputo coniugare i suoi studi con l’arte pittorica, un prescelto con i piedi per terra!  Luciana Vita                                                           (Foto scattate all’interno del suo studio a Casole Bruzio – 2013)