Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Rosaria Iazzetta e la creatività come antidoto

IMG_20210306_115328 Ciò che possiamo leggere in queste 150 pagine, potremmo averlo già sentito in altre occasioni. La bellezza, dunque, delle parole che usa in cosa risiede? Perché addentrarsi nella lettura? Per il titolo? Per la simpatica faccia dell’autrice? Averla incontrata nel 2015 mi ha permesso di poterla conoscere di persona, leggere il suo libro conferma l’autenticità del suo scrivere. Non offre soluzioni matematiche, sono condivisioni esperienziali, quindi vere perché provate sulla sua pelle. Apre il suo cuore facendo intendere che i suoi fallimenti sono occasione di crescita ed il rigore, la disciplina, nel perseguire un obiettivo, sono necessari strumenti per raggiungere il risultato prefisso. Sembra che sia indirizzato a tutti i giovani che si sentono scoraggiati, che si allontanano dalla loro unicità per omologarsi e scomparire dentro questa società liquida. Eppure il suo “promemoria” abbraccia tutte le fasce d’età, ci ricorda come ripartire, come uscire dalle zone d’ombra, come rialzarsi da cadute non previste, come fare della flessibilità un punto di forza.

Un modello “laico”, una testimone dei nostri tempi che, rispetto alla sua formazione culturale e alla professione di docente “artista”, non si risparmia e punta sulla comunicazione per inneggiare alla vita vissuta in pienezza dando alla parola creatività il peso del brillante che è in nostro possesso, farlo brillare significa portarlo alla luce.

Luciana Vita