Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Lihi Turjeman, un privilegio per Lappano

Lihi TurjemanLihi Turjeman ha visto Lappano, il suo centro storico, un’abitazione e ha trovato fonte d’ispirazione per lavorare, creare. Sicuramente il suo privato s’intreccia con questa nuova scoperta e, come solo gli artisti sanno fare, ha trovato tutto il buono, tutto l’humus necessario per “agire” con la sua pittura.  Artista Internazionale, si muove tra Torino e Tel Aviv, la sua città natale, lavora a Gerusalemme come docente di pittura presso la Bezalel Academy of Art and Design.

Arrivata in Italia per studiare l’affresco e, in particolare, Giotto, tra Toscana e Umbria, indirizzerà tale apprendimento per la sua ricerca artistica. Dopo gli studi accademici si allontana da una visione “classica” della pittura per una ricerca più esistenziale, materica, con grande interesse verso i particolari che la storia secolare ha modificato.

La tecnica dello strappo, specifica per l’affresco, lei, invece, la vive come tecnica per realizzato durante il soggiorno a Lappanoindagare ambienti, luoghi, superfici vissute, segnate dal tempo, quasi come un’archeologa che esplora con pazienza e meticolosità i luoghi per riportare alla luce tracce del passato.

Attraverso il web possiamo “curiosare” per apprendere che ha un’attività artistica alle spalle già molto ricca, una donna che vive il suo momento con grande consapevolezza, determinata, con i linguaggi dell’arte, a raccontare il mondo; mente e corpo per Nel laboratorio di Lappanovivere ogni cosa a suo tempo, compresa l’esperienza della maternità che genera in lei una ulteriore amplificazione del gesto artistico generativo.

Oggi lascia la piccola casa del centro storico, un arrivederci accompagnato da considerazioni molto positive: “non è facile allontanarsi da un posto soprattutto quando è fonte d’ispirazione, spazi così sono pieni di storia, sono una fonte di ricchezza”. Nel suo raccontarsi, con una buona conoscenza della lingua italiana, mette in evidenza come lo spazio che ha attorno a sé diventa quasi una responsabilità, un dovere morale nel dover restituire attraverso il suo “segno pittorico e materico” la storia di quel posto.

Una pittura che cerca “sotto la superficie”, metafora per noi che spesso ci fermiamo alla prima “fotografia” che facciamo osservando chi incontriamo, proviamo a superare il primoopera realizzata nel laboratorio di Lappano strato, forse ci daremo la possibilità di scoprire tanta bellezza in chi abbiamo davanti, alimento essenziale per lo spirito e la mente. (Fotografie gentilmente concesse dall’artista nel laboratorio di Lappano)

Luciana Vita