Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Il lupo della Sila, natura animale

 

IMG_1700 copiaSi presentava in uno spazio delimitato, quasi rassegnato,
un’attrazione turistica? Questo accadeva nel 2012, oggi non posso sapere se ancora abita quei pochi metri recintati. Esce fuori dall’archivio personale per un sentimento di ammirazione verso quella natura che lo concepisce fiero, elegante un’opera d’arte nella sua morfologia. Chi è il lupo? Quanto linguaggio verbale abbiamo dedicato a codesto animale?Per noi calabresi è il “lupo della Sila” di cui si custodiscono esemplari imbalsamati e strutture scheletriche   presso il Museo e centro Visite del Cupone nel Parco Nazionale della Sila Grande. Digito per capire quali informazioni viaggiano sul Web e il primo riferimento è il film del 1949 con Amedeo Nazzari, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, dal titolo, appunto, “il lupo della Sila”, ambientato sul territorio silano a dimostrazione che tra le figure retoriche questa era già ben radicata nell’immaginario collettivo dell’epoca. Altro aspetto che emerge è come l’approccio persecutorio mantenuto per tanto tempo nei confronti del lupo  abbia generato quasi l’estinzione di tali esemplari, oggi ancora presenti grazie a campagne di sensibilizzazione e tutela. Da non trascurare il rapporto di fedeltà con la “compagna”, per la continuità della specie, una scelta portata avanti senza “distrazioni”.

Nella nota del 30 settembre del 2012, mi soffermavo sull’omaggio artistico dedicato al lupo di Mimmo Rotella, opera in bronzo presente lungo il Corso Mazzini di Cosenza, parte della collezione Bilotti.

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La proposta fotografica lo ritrae protetto dalla pellicola trasparente che lo avvolge nella sua tridimensionalità. Viene così proposta una visione anomala, un lupo “imballato”, quasi soffocato, la cui interpretazione presenta più chiavi di lettura. Lasciando libero il lettore nel valutare le ipotesi, mi limito ad esprimere nuovamente ammirazione per la Natura animale!

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)