Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Esempio in Calabria di Presepe artistico napoletano: Chiesa San Francesco di Paola nella città di Cosenza

E’ stato inaugurato nel pomeriggio del sette Dicembre, verrà smontato il due Febbraio.      Entro per altre ragioni nella chiesa di San Francesco di Paola, a Cosenza, dieci giorni dopo l’inaugurazione e osservo con occhio meravigliato il presepe per la ricchezza di particolari. Ritorno dopo diciotto giorni con la macchina fotografica con il desiderio di fermare un ricordo. Comprendo bene che la visione in diretta, con i vari effetti, giorno, crepuscolo, notte, luna, stelle, luci nelle case … è di gran lunga superiore al semplice scatto fotografico, voglio capire come i religiosi dell’Ordine dei Minimi arrivano ad avere quell’impianto scenico. Scopro che il maestro scenografo in arte presepiale è di Fuscaldo, Antonio di Bianco, per gli amici Tonino che, con la collaborazione di Luigi, Carmine, Agostino, Saverio, Sergio e Francesco, crea un paesaggio con riferimenti alla Cosenza del 700, puntando sul Castello in cima al colle e sulla chiesa (quella dove è installato), riprendendo il disegno della facciata risalente a quel periodo. L’autore, contattato telefonicamente, mi ribadisce la collaborazione con maestranze amiche napoletane, consolidata nel tempo e mi fornisce un altro dato: è un presepe che viene montato da dieci anni. E’ nel primo anno che vengono acquistati i personaggi a Napoli e con pazienza e costanza costruito (scenograficamente parlando) nel pieno rispetto della simbologia dei presepi del 700 napoletano. Nel particolare fotografico sono visibili i tre Re Magi.                                                                         Pur non conoscendolo di persona, la conversazione telefonica mi permette di constatare la disponibilità e l’apertura del maestro nel raccontare questo percorso intrapreso tra storia, arte ed artigianato perché è grazie alle sue competenze messe a servizio con grande umiltà, nel confronto con i maestri napoletani, a conferma dell’atavico rapporto tra le due città, che oggi ammiriamo un piccolo, grande gioiello sostenuto spiritualmente dai francescani minimi e reso visibile agl’occhi di tutti grazie alla fusione di più competenze. E’ stata un’altra occasione per elevare lo spirito attraverso la visione del bello.                 Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)