Il messaggio dell'Accademia Senocrito

La Calabria dell’Arte – di Giorgio Leone

La citazione del testo è un auspicio: 84 pagine tra scritto e foto a colori, (città calabria edizioni, gruppo Rubettino), che sintetizzano un percorso artistico calabrese dall’arte Bizantina fino all’Ottocento – Novecento. Per avere IMG_6980 copia l’attenzione dei giovani, i contenuti devono “passare” nei vari ordini di scuola e se è vero che gli ambiti liceali diventano specifici, la scuola secondaria di primo grado ancora consente di affrontare aspetti che siano pertinenti  ad una cultura generale che sistematicamente considera la dimensione nazionale e salta quella più territoriale, considerata minore, difficilmente da tratteggiare soprattutto IMG_6982 copiaquando si hanno poche ore. Pietro Bernini è vicino alla Calabria perchè le vicende storiche lo vedono passare, sostare, produrre, e se il padre del più famoso scultore Gian Lorenzo lascia traccia del suo operato non è giusto scoprirlo “casualmente”,  le foto di quattro opere presenti in Calabria, a Morano Calabro, sono una delle testimonianze del suo lavoro artistico. Le statue sono: San Pietro e Paolo, (1602) Santa Lucia, Santa Caterina d’Alessandria  (1592). Giorgio Leone, per chi è del settore non c’è necessità di aggiungere,  IMG_6971 copiaper chi non lo conosce è un professore realmente appassionato, ha ricoperto incarichi importanti ma non è tanto elencare un curriculum, quanto ribadire che la scelta adottata per questo testo è certamente la migliore per offrire uno sguardo alla storia nobile, artistica di una Regione, utile anche al turista che non sapendo o conoscendo molto poco (Calabria= Bronzi di Riace), può orientarsi e comprendere che prima di passare in Sicilia, attraversare la Calabria potrebbe essere fonte di scoperte interessanti. Non siamo bravi nel promuovere, ci siamo convinti che è colpa della politica, per molti versi può essere vero, per altri azzarderei il solito limite: la diffidenza ovvero se l’altro diventa promotore, sostenitore del luogo dove abito, certamente ci saranno interessi dietro di chissà quale misura. Una mente sgombra da dubbi e sospetti contribuirebbe a sua volta a “cantare”, “declamare”, “rispettare” la bellezza del luogo che lo ospita perchè forse abbiamo anche dimenticato che tutti siamo “custodi”, nessuno porterà con se, dopo questa vita, un grammo di materia. Liberiamoci dal senso di “Possesso”, abbracciamo il concetto del “Custodire”, vedremmo già a breve termine i primi risultati, a cominciare dalla voglia di “condividere” il bene che ci è stato tramandato nei secoli.

Luciana Vita