Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Sirio Ferri in Calabria: un romano cittadino onorario di Castiglione Cosentino

Quando Internet può sostenere il desiderio di conoscere qualcosa in più rispetto a ciò che ti è piaciuto, a ciò che ti ha incuriosito, arrivi anche ad avere una comunicazione con chi ti può aiutare a capire. Scrivendo di Sirio Ferri a Castiglione Cosentino mi espressi con pochissimi concetti buona parte dei quali legati a forme di apprezzamento per la sua arte, testimoniata dalle opere esterne per il Convento dei frati Cappuccini.

Ringrazio la figlia di Sirio Ferri, Paola, architetto, creatrice di sculture gioiello, che con grande sensibilità e amore per il lavoro svolto dal padre, dietro una richiesta, mi rispondeva con grande apertura e generosità, pur non conoscendomi, cercando di aiutarmi, offrendomi delle notizie utili.                                                                         Emerge che le opere d’ispirazione religiosa sono ben presenti nel percorso dell’artista, uomo che aveva una profonda attenzione per la spiritualità.

Scrive la figlia: “Il motivo della presenza dei miracoli di Sant’Antonio, realizzati nel 1991, lungo il viale del Convento di Castiglione Cosentino è che mio padre aveva vissuto in precedenza (dal 1975 al 1985) in Calabria e per alcuni anni nel convento stesso e quindi era conosciuto ed apprezzato come persona e come artista dai Padri Cappuccini. Oltre all’opera all’interno della chiesa, l‘altorilievo “Eli, Eli, lamà sabactani”, ha realizzato diverse opere in Calabria: il tabernacolo in bronzo della chiesa dei PP. Cappuccini di Camigliatello Silano (1982), “il Cristo Risorgente” per la Cappella della famiglia Maierù a Paludi e il bassorilievo “Emmaus” per la Cappella della famiglia Fumo, a Castiglione Cosentino (1985)”.
La cittadinanza onoraria conferita dal comune di Castiglione Cosentino è significativa nel definire il rapporto di scambio umano ed artistico che si era creato in quel momento storico preciso.

Nel ricordare l’artista attraverso questo breve scritto non ci sono ricorrenze ben precise, la nascita è segnata 11 Ottobre 1926, la morte è avvenuta il 26 Dicembre 2004, a 78 anni. Nel 2014 saranno dieci anni trascorsi dalla morte. Dalle parole di Tonino Sicoli (critico d’arte – direttore del Maon di Rende), emergono delle considerazioni che lo avvicinano ad uno scultore già citato in queste pagine: Giuseppe Correale. Riporto lo scritto: “un artista che dalla capitale se ne veniva nel “profondo sud, in una cittadina sperduta, perchè solo un luogo lontano dal clamore  può facilitare la meditazione, l’introspezione…Sirio è un artista “sui generis” anzi un “antiartista” nella gestione pubblica della sua immagine, proprio il contrario di ciò che fanno gli artisti che tengono ad enfatizzare il proprio ruolo. Lui era artista nel senso più interiore e forse più autentico…mi appariva così fuori del tempo, un personaggio uscito dal secolo scorso, quando ancora il mercato non aveva preso il sopravvento  sulle ragioni interiori”.

Dalle note biografiche gentilmente inviate dalla figlia Paola, emerge ancora un uomo con interessi artistici ampi: non solo la scultura, la modellazione, ma anche interessi per la grafica, la pittura, la poesia. E’ figlio d’arte: il padre Lorenzo (scultore, pittore, studioso della Sacra Sindone), aveva uno  studio che amava aprire spesso ai giovani (dando la precedenza ai più svantaggiati), con l’intento di offrire un contesto simile alle botteghe rinascimentali per far vivere un approccio all’arte, alla cultura. Assimila l’esperienza paterna e la concretizza nei primi anni settanta creando l’Associazione Culturale “Centro Undici” costituita con  l’obiettivo di far conoscere l’opera di giovani artisti indipendentemente dalle leggi di mercato che lui, per primo, dichiarava poco pertinenti ai veri contenuti dell’arte. La sua spiritualità lo indirizza verso un’azione concreta perché ha ben capito il ruolo sociale dell’arte ed anche durante la sua permanenza in Calabria, in modo spontaneo, apre il suo spazio creativo ai giovani presenti.

Se è necessario e doveroso volgere lo sguardo verso coloro che hanno fatto del talento un dono a servizio della comunità, oggi come non mai c’è necessità di avere modelli di riferimento e Sirio Ferri non può passare inosservato: la grandezza di un uomo si misura dai segni lasciati durante il suo percorso (in Calabria sono stati tanti), ed è per questo che lo possiamo annoverare tra i grandi!                                          Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)