Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Michele Guerrisi: a Taverna l’opera simbolo su Mattia Preti

Correva l’anno 1957, dopo sei anni, nel 1963 moriva a Roma. Michele Guerrisi è presente a pag.93 nel testo di Enzo Le Pera: “Arte di Calabria tra Otto e Novecento”, edito da Rubbettino. E’ nel viaggio fatto a Taverna (CZ), luogo noto nel mondo per aver dato i natali a Mattia Preti che mi soffermo sulla statua bronzea che lo rappresenta e leggo la targa: MICHELE GUERRISI (Cittanova 1893 – Roma 1963) Mattia Preti – Opera realizzata dal Comune di Taverna – Anno 1957.

E’ trascorso mezzo secolo dalla morte dell’artista Guerrisi, leggere la breve biografia nel libro sopra citato mi aiuta a capire la grandezza culturale di questo illustre calabrese. Laurea in Lettere a ventitrè anni, si diploma in Scultura, divenne titolare di Storia dell’Arte  e a Roma si fermò prima nella veste di titolare di Scultura e dal 1952 come Direttore della medesima Accademia. Prosegue un lungo elenco di partecipazioni ad importanti mostre nazionali, per farla breve un uomo che aveva tanto da dire anche attraverso la pittura, la scrittura, la poesia. Un genio?

Nel 1957 il Comune di Taverna certamente riconosce in lui la persona giusta per rendere omaggio all’artista calabrese per eccellenza, Mattia Preti, le due fotografie da me scattate nella mattinata di una giornata uggiosa fanno intendere la “qualità artistica” e come assurga a simbolo per una città d’arte quale può essere definita Taverna. Sarà deformazione professionale ma se studio in Calabria devo sapere, devo conoscere i calabresi che hanno lasciato segni importanti, in Calabria, in Italia, nel mondo! Ovviamente i nomi da ricordare sono tanti, magari nel reggino, tra Cittanova e Palmi, Michele Guerrisi , scultore, non passa inosservato o tra gli studiosi sicuramente viene annoverato tra le più importanti figure del Novecento Artistico Italiano… Sento la necessità di appoggiare il mio ignorare sui testi di chi dedica la propria vita allo studio e di creare spazi adeguati per una “divulgazione” che possa essere d’impatto e raggiungere il ceto medio che disconosce perchè non ci sono stati dei contesti dove ascoltare nomi, storie, racconti di un territorio che complessivamente presenta le sue “perle” sparse in tutte le province calabresi. Uno di questi contesti può essere la scuola?

Calabresi adulti convinti e orgogliosi della propria storia = giovani in crescita più legati alle proprie radici!

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)