Il messaggio dell'Accademia Senocrito

I “Viaggiatori” di Maurizio Orrico a Cosenza

Cammino a piedi con mio figlio e insieme andiamo a curiosare seguendo un percorso a me nuovo approfittando del tempo buono. Le “Cucine di Palazzo Salfi”, originale insegna visibile dalla strada che da Palazzo Arnone arriva fino alla chiesa di San Francesco di Paola, è un ristorante ubicato all’interno del palazzo nominato, che presenta un piccolo piazzale, come è visibile in foto, che offre maggiore respiro all’ architettura. Devi avere una ragione ben precisa per seguire quel tragitto diversamente … o ci abiti oppure sei stato invitato al ristorante …

Eppure, sempre per il viandante distratto, sarei tentata di suggerire una tabella visibile ad indicare la presenza di due “Viaggiatori”, forme tridimensionali anomale, stilizzate e verticalizzate, eleganti, alte, misteriose, bianche che, agl’occhi di un bambino, appaiono veri e propri giganti. Identificate come figure maschili, giacca e cappello, poste una di fronte all’altra, mani dietro la schiena, non si guardano e mantengono una postura da far intendere l’avanzamento in due direzioni opposte. Sono collocate, dunque, in uno spazio “protetto”, davanti alla facciata del Palazzo Salfi dove c’è anche lo studio dell’architetto Mario Occhiuto (oggi l’attuale sindaco di Cosenza). Non essendoci indicazioni scritte e non avendo incontrato persone, lascio quel luogo con l’incognita: chi è l’autore? Tornando a casa mi aiuto con Internet e capisco dopo una breve ricerca che ho avuto il piacere di osservare due dei sette Viaggiatori realizzati dallo scultore Maurizio Orrico. Cerco un contatto per chiedere direttamente alla fonte … sempre con la consapevolezza di ignorare rappresentanti dell’arte visiva italiana doppiamente meritevoli ai miei occhi perchè calabresi. E, visto che solo alla morte non c’è riparo, cerco di documentarmi, leggo il curriculum dello scultore (e non solo), rendendomi conto dell’esperienza internazionale maturata, del profondo affetto che nutre per la città di Cosenza, sua la Cattedra del Vescovo presente in Cattedrale. Classe 1962, talento puro, stile anglosassone, vitalità calabrese, viaggiatore come i suoi Viaggiatori, se due sono a Cosenza, fortemente voluti dall’ architetto Occhiuto, altri cinque sono sparsi nel mondo, hanno visto Pechino, la Biennale di Venezia …  E’ grazie alla curiosità che posso scrivere di aver incontrato una mente fuori dall’ordinario, con piedi ben piantati a terra ed uno spirito libero disposto all’incontro senza preclusioni e, per quanto possa sembrare normale, mi permetto di scrivere che non lo è affatto. Le persone non hanno più tempo e quel poco, spesso e volentieri, viene riservato solo a coloro che ci consentono di avere un ritorno economico o di vanagloria. Gratificata dal momento di condivisione di pensieri, con le fredde atmosfere invernali della bella isola pedonale di Piazza Kennedy, senza sovrastrutture, lasciando che le cose vadano così, come devono andare, con semplicità, per tutti i distratti come me, ricordo che in Maurizio Orrico si identifica un’altra perla del genio calabrese.

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)