Vivere i luoghi con indifferenza, come scomodi dormitori, diventa una “condanna ” che decidiamo di autoinfliggerci. Gli strumenti per ribaltare il concetto passano da una presa di coscienza individuale e dal desiderio di stabilire “legàmi” attraverso i quali ci si rende conto che le relazioni umane, creative, dirette e non virtuali sono una possibile realtà da costruire con pazienza, impegno e umiltà, riuscendo così a recuperare un benessere psicofisico da non sottovalutare. I protagonisti dei “colori della Stalla” rispondono all’invito e, pur essendo una istallazione di sole quattro ore, dispongono i loro lavori usando parte del centro storico di Lappano tra un ambiente come la “Stalla De Vita” datata 1736 e l’ambiente esterno dei vicoli e del Largo Sorrenti per le restanti opere. La gigantografia pittorica di una testa di aglio cinese e di una cipolla spagnola, opere di Francisca Sanchez, tra Spagna e Calabria, diventano decorazioni della globalizzazione dal forte impatto visivo. I maialini monocromatici e la dinamicità di una mucca, opere di Aldo Passarelli, dalla spatolata dinamica e dal graffio incisivo, sono in perfetta sintonia con i colori della stalla. Filicino Franco De Rose, con i suoi paesaggi, genuino e fedele a se stesso, artefice di una pittura evocativa e nostalgica, con i suoi lavori rende prezioso parte del perimetro del largo. Divina Lappano, autodidatta, dalla voglia dirompente di raccontare con il colore il mondo rurale che ama.
Il mercato calabrese, di Raffaella Caruso, l’umanità e la Natura che ci nutre, osservata e riproposta con amorevole sensibilità pittorica. Michelangelo De Vita, con la dirompenza dell’età, tecnica grafica/pittorica dei pantoni, inizio di un cammino artistico con buoni presupposti. Con la sua istallazione su canne, i fogli di carta fatta riciclando altra carta, prendono Vita (Luciana), occhi malinconici di gatti, colori vivaci, ricordando coloro che hanno abitato quel luogo prima della ristrutturazione. Il “gatto” realizzato con multimateriale, pezzo unico del M° Alfredo Granata
ha onorato la Stalla; una scultura “alter ego” dei nostri tempi, quasi la materializzazione del simbolo animale di un luogo che per secoli ha svolto la funzione di ospitarne diversi (animali) … La Stalla e Largo Sorrenti, due spazi vicini e diversi, entrambi nel centro storico di un paese che deve lavorare per continuare a raccontarsi come sa e con gli strumenti che può recuperare, sapendo che la cooperazione porta a risultati più efficaci. Sette persone hanno provato a dialogare dandosi una motivazione: ridare “anima” ai luoghi che attraversiamo ogni giorno con spirito di collaborazione. (Da leggere l’articolo “Lappano, centro storico secondo i 5 sensi per riferimenti specifici sull’iniziativa dove si è inserita l’istallazione “I colori della Stalla”)
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