Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Libertà vò cercando …

Il taglio fotografico non permette di capire dove l’opera sia collocata. Siamo all’aperto, guardo l’ingresso principale della “Villa Vecchia”, sulla piazza XV marzo di Cosenza e la bella statua, altera, è sulla destra. Sembra una divinità “impietrita” pronta a scendere dal suo piedistallo per scuotere le coscienze. E’ chiamata “Statua della Libertà”, realizzata da uno scultore di Bologna, Giuseppe Pacchioni, “catturato e condannato al carcere a vita dopo il fallimento della spedizione dei fratelli Bandiera; successivamente i Borboni gli condonarono la pena. Nel 1878 scolpì la statua in marmo bianco raffigurante l’Italia libera”.                                 http://optacon.altervista.org/pages/tappa3-1.html

Dopo 134 anni, l’avambraccio destro non più al suo posto ed una coscienza collettiva da interrogare per chiederle se ricorda la motivazione della sua presenza, non ha perso quel fascino per chi non ha dimenticato cosa significhi camminare a testa alta. Pur essendo centenaria porta con se la giovinezza eterna dell’ideale più alto, la Libertà.

Luciana Vita  (Tutti i diritti sono riservati)