Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Spazi aperti all’Arte Contemporanea : OPEN SPACE 2 – Incursioni figurative

 

Per un artista che sarà ricordato per il suo talento fuori dal comune, incontriamo un’adeguata schiera di artisti che ha  intrapreso il cammino già da tempo o  ha da poco iniziato che occupa lo “SPAZIO APERTO” (OPEN SPACE 2) con una mostra che chiuderà i battenti giorno 4 novembre. Siamo a Cosenza, Palazzo Arnone: ho visitato le sale, entrando, sulla sinistra, a piano terra, pensate per ospitare mostre temporanee; espongono 24 artisti italiani e non, di indiscusso talento, alcuni con un curriculum alle spalle ben solido altri pronti ad irrobustirlo partecipando ad iniziative di così tale spessore. Nel percorrere flemmaticamente le sale ho apprezzato sempre più la volontà di offrire spazi così prestigiosi a talenti  osservando da vicino la creatività e la forza del messaggio proposta all’attenzione del visitatore.

OPEN SPACE 2, incursioni figurative, opere dove è visibile l’essere umano indagato attraverso l’utilizzo di tecniche artistiche differenti. Tra i nominativi ho individuato 4 presenze calabresi che elenco in ordine alfabetico: Mario Loprete, Movimento Milc, Angela Pellicanò, Nicola Rotiroti.  Mi soffermo sul “Movimento Milc” perché tra i quattro è quello che si presenta con la videoarte, forma espressiva non di facile comprensione se non si è educati, paradossalmente alla lettura della visione che viene sottoposta dal creativo. Ci potremmo sentire spiazzati eppure anche un profano dopo aver letto l’intento che ha mosso i due giovani calabresi Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio a creare quella sequenza video, riesce a cogliere il senso del messaggio. Possiamo concordare o no sulla scelta tematica offerta dagli autori certo è che questo binomio si muove con caparbietà e convinzione da ottenere nel giro di pochi anni riconoscimenti dentro e fuori regione. Per gusto personale dico che il video “ciò dubbi”, presente nella mostra e visibile anche sul sito del Movimento Milc, è magnetico per come concepiscono le inquadrature e i tagli fatti ad arte per realizzare il filo del discorso che assume una logica, seguibile, mirata, che sintetizza la riflessione dell’operaio pentito.                                                                     Vedendo il bicchiere mezzo pieno ravviso un’apertura che abbraccia forme d’arte alternative che, insieme a quelle tradizionali, trova anche in Calabria tempo e modo per essere proposta.

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)