Ho già scritto più volte di Maria Marchio, per simpatia?, perché mi paga?, (risata ironica), sarà forse per una forma di stima e apprezzamento per la sua perseveranza e tenacia?
I presepi , per lei, sono un bisogno interiore dettato da più fattori ma, senza improvvisarmi psicologa da bar (è lei in realtà la laureata in psicologia), ritorna a riproporre una tecnica già sperimentata: strutture in rete metallica forte, leggera, come quella delle zanzariere e teli di plastica trasparente recuperati (dai commercianti di abbigliamento). Nota di colore dettata dal contesto ambientale e dal tulle.
Stilizza le forme, crea delle proporzioni, sviluppa la natività e i personaggi di un presepe “tradizionale” con risultati da osservare con luce diurna e luce notturna. I miei scatti sono del mattino con dati più strutturali che cromatici e con sorpresa e sorriso scopro dettagli importanti a partire da fisionomie stilizzate ed espressive, cura degli oggetti inseriti, tamburello, cesta, cornamusa,
i doni dei Re Magi e posture pertinenti che enfatizzano i personaggi contribuendo a stabilire un rapporto empatico con il fruitore.
Un regalo per la città di Locri, uno spazio valorizzato attraverso una simbologia storica per tutti, credenti e non credenti.
Luciana Vita