Ricordo bene la mia professoressa di Arte delle medie. Si chiamava Luciana Vita. Era una donna imponente, dai capelli scuri e rigorosamente corti, portava dei vestiti colorati e fantasiosi in linea con la sua personalità. Per non sporcarli portava sempre un grembiule marroncino con rimanenze di creta e pittura che lo caratterizzavano. La prof. era sorridente, carismatica, con un carattere forte e la persona più colta e intelligente che io abbia mai conosciuto. Quando non era in classe girava per i corridoi a cercare del materiale riciclato per i suoi attacchi d’arte, oppure ad assemblare esseri, forme strane, sotto gli occhi del bidello!
In classe, invece, preferiva studiare la sua disciplina manualmente, toccando con mano il materiale da usare per un attacco d’arte. Molto spesso girava tra i banchi a distribuire fogli, colori, pennarelli, creta e tanto materiale. Quando le toccava fare storia dell’arte, girava tra i banchi mentre parlava, parlava, parlava… ma sempre rimanendo nell’argomento; le poche volte che l’ascoltavo non ha mai parlato a vanvera. Sicuramente non le mancava la capacità di passare da un discorso all’altro senza alcuna fatica, la sua conoscenza della lingua italiana mi stupiva ogni giorno, sempre di più. Se devo essere sincera non l’avrei mai vista nel ruolo di una prof. d’Italiano, di Storia o di qualche altra materia che non sia la sua per il semplice motivo che queste discipline non avrebbero dato spazio al suo animo colorato e ribelle.
(idea e design del puzzle di Benedetta Rizzuti)
di “Benedetta Rizzuti” – anno 2018