Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Chiesa di S. Domenico a Cosenza: Portone

La foto del maestoso portone della Chiesa di S. Domenico a Cosenza già faceva parte del piccolo archivio personale che anno dopo anno s’incrementa. Ritorna l’interesse perchè dal 7 al 26 Ottobre, nel Museo delle Arti e dei Mestieri dellaProvincia di Cosenza veniva allestita una mostra sulla storia e la lavorazione del legno nella provincia cosentina, dalle risorse naturali agli attrezzi da lavoro, dagli strumenti musicali alle pipe, alle opere del maestro d’ascia, dalle fonti d’archivio agli intagli artistici… coinvolgendo tante realtà istituzionali… facendo sintesi nella realizzazione di un catalogo straordinario per la ricchezza di notizie e la semplicità del linguaggio. Le immagini fotografiche proposte sono indicative: mettono l’accento sull’abilità della bottega del mastro Fabrizio Volpe di Paterno Calabro , come si legge nella relazione di Edvige De Rose, all’interno del catalogo (pag. 128/129), sulla base della lettura di un documento che risale al 1614. L’autrice ribadisce l’importanza degli ordini religiosi in Calabria, perché svolsero un ruolo nella diffusione delle maestranze locali dell’intaglio.

Sono costretta a prendere atto dell’involuzione che viviamo perchè la ricerca del posto fisso ha portato con se l’allontanamento da alcuni valori: la “manualità” intesa come utilizzo delle mani per produrre cultura, sostenere l’economia territoriale… Un’abilità connaturata non trova tempo e modo per svilupparsi in quanto
non produce denaro, dopo un periodo di prova per dire a se stessi “io posso fare”, segue, con profonda mortificazione “è inutile fare” perché non si può vivere di “gloria”!!! Se da Paterno Calabro, nel 1614  Fabrizio Volpe raggiungeva Cosenza per portare avanti il suo lavoro con grande competenza e capacità, oggi, a distanza di secoli, apprezziamo la bellezza e la maestosità di un legno lavorato, un portone artistico per una Chiesa ricca di testimonianze artistiche – artigianali. Continuo ad incontrare gioventù dotata di talento, giovani che credono in se stessi, giovani che devono accettare le oggettive difficoltà nel trovare una fetta di mercato da occupare e provare a vivere del proprio lavoro, tanto fare lo “statale” appartiene al secolo scorso!

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)