Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Museo a cielo aperto lungo il Corso Mazzini di Cosenza

La donazione Bilotti ha conferito alla Via più simbolica di Cosenza una connotazione insolita. Scelta non casuale il particolare  sguardo presente nella “testa di Medusa”di Giacomo Manzù: “ed al suo sguardo aveva dato la capacità di trasformare all’istante in pietra chiunque la guardasse negli occhi”. Potrebbe sintetizzare il sentimento ambivalente di chi osserva, vista l’area pedonale che consente un’analisi ravvicinata dell’opera. Passeggiare con la macchina fotografica ti connota come persona interessata alle sculture presenti, il frequentatore del corso abituale appare invece sufficientemente assuefatto dalla presenza delle opere che spaziano da Manzù a Dalì, con De Chirico, Emilio Greco, Rotella, Sasha Sosno e altri ancora  che appaiono quasi come extraterrestri atterrati sulla via principale della città in segno di pace. Con lo sguardo Medusa cerca l’attenzione del passante distratto o segnala il disagio di far parte di un Museo a cielo aperto che forse viene gradito dai residenti parzialmente oppure è un semplice riferimento alla mitologia come sopra citato in corsivo … e se la capacità dello sguardo fosse realmente concreta tale da trasformare in sculture di pietra i passanti curiosi che si soffermano a guardarla? Osserviamo con occhi rinnovati mantenendo la curiosità dei bambini, l’opera in bronzo di Manzù potrebbe anche suggerire questo! La proposta artistica è universale, aperta a tutti, le chiavi d’ingresso sono personali, tutti ne possediamo una e se l’opera d’arte esce fuori dalle stanze vuole sollecitare la ricerca di quella chiave. La donazione mantiene il suo valore inalterato ed il suo mecenate si rivolge alla città, consegnandole tali simboli preziosi, con amore infinito. Oltre ad aver impreziosito il percorso, sottraendolo al passaggio delle automobili, sarà utile nell’educare alla visione dell’opera d’arte l’uomo comune?       Luciana Vita (Tutti diritti sono riservati)