Il messaggio dell'Accademia Senocrito

“I Giganti della Sila”

Sila Grande, nella Riserva naturale del Fallistro, in presenza di pini larici ultracentenari: posso affermare che la visione suscita emozioni simili a quelle che si possono provare quando siamo di fronte, per la prima volta, ad un’opera architettonica di grande valore. Per i tronchi dal diametro possente si parla di un vero e proprio “colonnato naturale” visto che sono presenti ben 56 piante straordinarie. Per i pochi che non sanno Wikipedia ci ricorda che: “la riserva è l’ultimo residuo dell’antica foresta silana presente fino agli inizi del Novecento, e che venne poi in gran parte tagliata dapprima con l’Unità d’Italia, quando venne sacrificata per rifornire di legname pregiato il giovane Regno, e poi nell’immediato secondo dopoguerra, come pegno da pagare agli alleati britannici e americani, per aver liberato il paese. Secondo alcuni studi effettuati su campioni di legno, parte della riserva risalirebbe invece agli anni 1620 – 1650″. Il riferimento all’Architettura nasce spontaneo,  a questo si aggiunge un diverso approccio alla visione che nacque partendo da un certo numero di scatti fotografici che permisero di avere stimoli visivi ben precisi, più riconducibili al concetto figurativo del “Gigante”. La proposta laboratoriale fatta ad un gruppo di giovani artiste, fece scaturire forme appropriate  ritrovando in quelle rielaborazioni l’anima della creatura vegetale quasi come se quelle menti avessero visto oltre, mettendo in luce, attraverso il disegno, la parte viva che si innalza anche fino a 45 metri per ricordare con fierezza ed orgoglio una storia calabrese che ha i suoi capolavori anche nella natura. E’ stata rafforzata la visione del Gigante, opera d’arte naturale, protetta dal Corpo Forestale, che vive all’aperto nell’attesa di essere visitata da coloro che vorranno vivere un incontro fuori dall’ordinario.

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)