Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Il Bello della Santità, a Reggio Calabria

Il percorso di ogni vita cristiana ha come meta precisa il raggiungimento della santità, termine con il quale si intenda: “una condizione di vita ritenuta come il punto d’arrivo di un cammino interiore e spirituale, secondo il punto di vista di una religione specifica, o di un sistema di valori morali”, riprendendo giusto Wikipedia.

Ciò che desideravo segnalare è l’interazione, proficua, che si è venuta a creare tra due realtà presenti nella stessa città: da un lato, il gruppo “Azione politica dei Cattolici”,  dall’altro un gruppo di giovani artisti che hanno desiderato mettersi in gioco accogliendo sfide intellettuali lanciate per un’ulteriore occasione di crescita. Ebbene, questo rapporto di collaborazione fortemente voluto tra l’Avv. Siviglia, presidente dell’APC, e il Prof. Giuseppe O. Surace, docente di Anatomia Artistica dell’Accademia di Belle Arti, realizzato attraverso una serie di Incontri e di tre mostre si è concluso il 21 marzo, con l’ultima conversazione dedicata alla figura di Aldo Moro.

I protagonisti presi in esame da illustri relatori nel corso delle attività convegnistiche che si sono succedute ed artisticamente nelle opere che ne hanno tratteggiato figure, azioni o pensiero sono stati: Giuseppe Toniolo, don Luigi Sturzo, Giorgio La Pira, Pier Giorgio Frassati, Alberto Marvelli, Alcide De Gasperi, Giuseppe Lazzati, Giuseppe Dossetti, Chiara Lubich, tutte figure del Novecento scelte per il loro percorso di vita, coerente con i principi cristiani, testimoni vicini a noi. I giovani e meno giovani artisti coinvolti durante questo percorso hanno trovato occasione per esprimersi utilizzando i linguaggi non verbali con semplicità e determinazione. Viste le tematiche, partecipando anch’io nelle tre occasioni ricoprendo diversi ruoli, ho potuto constatare direttamente la valenza positiva complessiva. E’ importante lanciare sfide finalizzate e certamente questa è rientrata nella logica della riflessione attraverso la storia e la capacità di sintetizzare attraverso  il valore del simbolo, del colore, della forma, ognuno seguendo la propria indole creativa. Pur essendo ogni partecipante meritevole di citazione, nella visione complessiva raggiunta attraverso il contributo di ciascuno si coglie il meglio dei tre momenti espositivi, attuati in tre periodi diversi, in tre “collettive” con il comune denominatore:

“il Bello della Santità”! Una città che raccoglie i pensieri divenuti immagine da parte di artisti aperti ad accogliere e tradurre; questo lo interpreto come apertura e speranza uscendo dalla logica dell’arido materialismo o della ricerca della “vanagloria” aspetti che possono diventare prevalenti facendo perdere di vista l’autenticità di un messaggio, non è il denaro a governare il pensiero, la libertà d’espressione è fondamentalmente “partecipazione” (citando Gaber)!

Luciana Vita (tutti i diritti sono riservati)