Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Andando a visitare: Ceramica, storia di un’Arte, a Cosenza

 

CERAMICA1Museo delle Arti e dei Mestieri, lungo il Corso Telesio, a Cosenza, una splendida struttura che ospita da tempo mostre legate a tutto ciò che rientra nell’ambito della creatività e manualità umana.

La mostra: Ceramica Storia di un’Arte, iniziata il 20 Marzo, si concluderà il 12 Aprile.

Il sottotitolo del catalogo si compone così: “Dalle materie prime ai modelli produttivi. Dai reperti archeologici alle fonti ai manufatti artistici. Mostra sulla storia, la lavorazione e la diffusione  della ceramica nella provincia di Cosenza e in Calabria.”

Durante il periodo d’apertura sono previsti momenti laboratoriali con i ceramisti cosentini coinvolti nella mostra ed il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado che si prenotano. Leggo sul sito della Provincia di Cosenza (estrapolando la locandina della Mostra): “… Nei laboratori del MaM, difatti, non solo si osserva ma si “fa”, si crea e ci si aggrega in momenti unici di condivisione creativa e manualità.
Il Museo delle Arti e dei Mestieri è il Museo dell’artigianato artistico di qualità della Provincia di Cosenza è, come noto, nato con la specifica missione di valorizzare gli antichi mestieri, o Arti, ancora oggi presenti sul territorio e un tempo fonte dell’economia locale.”

Tutte iniziative pregevoli quelle portate avanti fino ad oggi e,  nello specifico, sfogliando il catalogo che viene dato in “omaggio” al visitatore interessato, vista la specificazione …”in Calabria”, cerco di capire in che misura è rappresentata la Regione. C’è solo Squillace, sul catalogo, mentre nel percorso museale una vetrina viene dedicata a Seminara con due pezzi molto belli che rappresentano la tradizione attraverso due importanti ceramisti: Condurso e Ferraro. E’ una collezione privata messa a disposizione della mostra. Tra i loghi che sponsorizzano l’iniziativa c’è quello dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, presente con opere  che simboleggiano le città che hanno aderito alla medesima associazione. A questo punto capisco perchè c’è solo Squillace, è l’unica cittadina calabrese che può essere annoverata città della ceramica per il numero di aziende presenti all’interno del territorio. Uso la memoria e Seminara e Gerace non ci sono perchè non hanno aziende sufficienti per essere inserite in tale contesto associativo però su Seminara si corre ai ripari facendo leva sull’iniziativa privata, Gerace resta fuori comunque. Che dire, forse la mia sensibilità artistica e la mia radice locrese nota questa assenza  ma è anche vero che i tanti visitatori che si stanno alternando nelle sale splendide di questo Museo  non possono visualizzare la tradizione ceramica geracese in quanto assente, e non ci sarà nemmeno il quesito sul perchè di questa assenza, se non conosco non chiedo, non mi soffermo perchè ignoro.

Se da un lato il legame con l’AiCC ha valorizzato il percorso  rafforzando la qualità della mostra, dall’altro emerge una Calabria che al di fuori della Provincia di Cosenza è rappresentata ufficialmente, nel catalogo, solo da Squillace e ufficiosamente anche da Seminara. Ci fosse stata una collezione privata di ceramiche importanti, provenienti da Gerace, forse l’avremmo vista accanto a Seminara. Comprendo a questo punto la logica complessiva dell’esposizione ma visto il grande impiego d’energie, anche economiche, mi duole far passare il messaggio di una Ceramica Calabrese ridotta a pochi esemplari. Poteva essere l’occasione di una mappatura globale di una Regione che, senza dubbio,  ha difficoltà a mantenere vive le piccole aziende, le botteghe chiudono, non possono farcela, il genio creativo calabrese non manca ma la parte amministrativa soffoca anche la persona più ottimista ed intraprendente. Sono contenta per Squillace, auspico che si possa crescere di numero come città della ceramica in un territorio che ha la materia prima sotto i suoi piedi, noi più di altri dovremmo riconoscere la ricchezza che giace ferma attendendo solo di essere lavorata per diventare ciò che l’uomo desideri che diventi.

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)