Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Icona mariana nella storica zona di San Francesco a Cosenza

Non me ne vogliano i fotografi professionisti, il mio documentare nasce dalla necessità di visualizzare ciò che vedo cercando di limitare i danni ed offrire un’immagine che possa raccontare qualcosa. Quelle scale e le tracce di quel dipinto nel muro sono apparse ai miei occhi come un vero e proprio impianto scenico per una ripresa cinematografica neorealista, con i suoi attori, presi sul posto per raccontare un momento di vita quotidiana. Sono estranea ai luoghi visitati perché ho altre radici ma non mi precludo la possibilità di guardare e raccontare, con lo slancio “fanciullesco”, come colei che scopre per la prima volta qualcosa di bello. Non ho informazioni da offrire sul dipinto, lancio lo stimolo visivo, certo non possiamo dimenticare che si parla della città che ha la sua icona per eccellenza, Patrona protettrice: la Madonna del Pilerio. S’intravede un Bambinello che allatta al seno e il richiamo, anche se stilisticamente diverso potrebbe farmi pensare ad un intervento pittorico devozionale popolare. Senza voler andare oltre nelle ipotesi “intuitive”, mi limito a condividere un dettaglio e l’immagine dell’ambiente in cui è collocata; siamo accanto alla chiesa di San Francesco d’Assisi, è uno spazio protetto dalla pioggia che consente di poter sostare e magari recitare un Rosario davanti all’immagine, a tutt’oggi illuminata sempre da una piccola lampadina. Visione romantica, sentimentale? Comunque plausibile anche se forse anacronistica.

P.S.: Edicola parietale ad arco. Pittura murale rappresentante la Madonna del Pilerio, risalente alla seconda metà del XIX sec. In basso a destra è un’iscrizione, non decifrabile a causa delle abrasioni. (Via Archi di S. Francesco d’Assisi, sottoportico) .                               Credo che questa dicitura sia perfettamente calzante con l’argomento trattato e conferma la corretta intuizione. La fonte è più che attendibile e mi premeva rafforzare il concetto per correttezza verso una città nobile e storica come Cosenza.

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)