Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Ricordando Padre Tarcisio, a Locri, a Luglio

IMG_7889 copiaPerché la Cattedrale di Gerace? Il giorno prima nel glorioso e storico edificio sacro si viveva un evento straordinario (fuori dall’ordinario): l’Ordinazione Episcopale di Mons. Francesco Oliva. Il giorno dopo nella Cattedrale di Locri veniva ricordato Padre Tarcisio Turco, (1922-2014) sacerdote noto alla comunità perchè segretario personale di Mons. Bregantini. Il 26 Giugno muore, gli vengono dedicati diversi articoli su vari siti (http://www.diocesicampobassobojano.it/online/2014/06/tutte-le-notizie/diocesi/per-ricordare-la-scomparsa-di-padre-tarcisio-turco-segretario-del-vescovo-bregantini-26-giugno-2014/  ; http://molisinsieme.it/la-brezza-leggera-di-padre-tarcisio/).

Personalmente apprendo la notizia solo attraverso il passaparola e trovandomi a Locri partecipo alla liturgia. E’ una concelebrazione che assume un tono solenne anche in virtù delle tante figure ecclesiastiche presenti sull’altare. E’ una giornata afosa, in Cattedrale tra calore ed umidità bisogna ben gestire ogni movimento. Rifletto su come mi riconosco in quel pezzo di terra, quella costa, in fondo, bagnata dal Mar Ionio che mantiene ancora (nonostante tutto), il fascino del sole che sorge e illumina di luce soprannaturale tutti coloro che ancora abitano quei luoghi. Per me “restare” è un verbo “chiave”, anche se in altra Provincia, sono sempre in Calabria… e nel mio esserci, con discrezione, osservo: posso fare memoria dei tempi remoti, quelli che mi vedevano impegnata nel canto liturgico, posso vedere volti nuovi e volti legati alla mia storia. C’è qualcosa di bello che non ha valenza estetica ma che comunica il forte desiderio di essere amati e capiti: entra il nuovo vescovo ed il saluto si compone di strette di mano e scambi verbali da parte di un’assemblea/gregge che riconosce il suo “Pastore”. Apprendo dopo che il saluto si è protratto sul sagrato della chiesa, con tutti coloro che, anche per questioni “climatiche” restavano fuori dall’architettura. E mentre il nuovo Pastore, con semplicità e verità salutava il popolo, dentro la chiesa veniva celebrata la liturgia ricordando l’uomo, il padre stimmatino che per 31 anni, da confratello e da segretario personale, aveva seguito Mons. Bregantini. Nell’omelia viene evidenziato lo spessore umano e spirituale, facendo trasparire un sincero affetto e tanta stima verso colui che seppe ricoprire sempre con grande sapienza il suo ruolo. I siti indicati raccontano la persona evidenziando i punti salienti del suo percorso.  In quella sede è nel canto gregoriano (Adoro Te Devote) che viene indicata la sintesi della sua spiritualità. Una nota finale, dopo la liturgia: tanti i convenuti, anche dai paesi vicini, tanti presi dalla bramosia di salutare il Vescovo di Campobasso. Ho cercato di capire la differenza tra un saluto affettuoso/nostalgico ed il saluto che può cercare un adolescente pensando al suo idolo musicale! Convenuti per pregare o per “salutare”? Resta il dubbio. Porto con me la nota affettuosa sulla famiglia, ricordando quella di Nazaret, ed il saluto avuto il giorno dopo. Uscendo la mattina, lo incontro vicino al Seminario, passo svelto, mi affianco, stretta di mano, lo ringrazio per il “toccasana” ascoltato a proposito della famiglia, tutto questo seguendo il suo passo! Nella simbologia del cammino comprendo quanto sia importante “andare avanti”, ascolto, apprendo, conservo la gemma spirituale per i momenti meno nitidi, sapendo che mi aiuterà a fare chiarezza quando sarà necessario!

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)