Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Passeggiando…

PasseggiataLa foto non è artistica, il titolo ironico dato postandola sul social network è: “entrare nell’opera d’arte”. L’uomo è preso di spalle, anche per la privacy, ma probabilmente avrei potuto fotografarlo frontalmente e non se ne sarebbe accorto. La tentazione è stata troppo forte, non potevo continuare il mio percorso facendo finta di niente. Pochi dati per capire di cosa si tratta – “Le Tre Colonne di SACHA SOSNO: marmo di Carrara (cm 251 x 107.5 x 4.8) con propria base (cm 20 x 143 x 69). L’opera, esemplare unico, è una realizzazione originale dell’artista, che la creò nel 2008 appositamente per il MAB di Cosenza: l’autentica è firmata da Marisa del Re della New York Master Exhibitions. Le opere cosentine di Sacha Sosno esprimono a pieno la visione dell’artista che, svuotando le masse degli oggetti e giocando coi vuoti, lascia allo sguardo del visitatore la ricomposizione di ciò che manca nella scultura.” (http://www.cosenzaturismo.it/scoprila/musei/mab/)

Alla nota descrittiva dell’opera vorrei accostare un’altra che ci ricorda un episodio che la vide protagonista: “…..in occasione del completamento del restauro e della riconsegna alla città della colonna dorica di Sacha Sosno, una delle tre colonne dell’artista franco-estone che fanno parte del Museo all’aperto Bilotti e che era stata danneggiata il 23 novembre del 2013, da un mezzo della società “Ecologia Oggi” che, del tutto involontariamente, l’aveva urtata, mentre stava effettuando una manovra, mandandola in frantumi. Questa mattina la statua è stata scoperta una seconda volta, dopo il restauro, ed è quindi tornata a far compagnia alle altre due colonne doriche del trittico di Sosno, ricomponendo l’unicum originario.” 

(http://www.strill.it/citta/2015/05/cosenza-restaurata-e-restituita-alla-citta-la-colonna-dorica-di-sacha-sosno/)

Ecco perchè non sono stata capace di farmi i fatti miei, o forse mi sono sentita in dovere di fotografare quella strana forma di “interazione” con l’opera d’arte.  La zona pedonale non è sprovvista di punti per sedersi e riposare, questo per dovere di cronaca è giusto scriverlo. Probabilmente l’uso “irriverente” non sempre è riservato alla fascia giovane “ignorante e poco sensibile”… per certe cose non c’è limite d’età!

Luciana Vita