Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Aspromonte e Dolomiti, festa del pane e donne calabre

IMG_8276 copiaCanolo Nuovo, il punto di raccordo che unisce due zone chiave della provincia di Reggio: la Locride e la Piana. Chi vuole cercare la montagna, in modo particolare in Estate, può farlo e se sceglie il percorso ionico ha ben tre “opzioni”. E’ ovvio che si percorre la punta dello stivale italiano e forse per questa ragione dove finisce qualcosa si creano i “richiami” presenti nell’altra estremità…Certo non sono le Dolomiti del Trentino ma il richiamo visivo è forte, non può essere sminuito con pressappochismo da noi stessi che continuiamo ad avere poca consapevolezza del dono – Calabria. E’ la dimostrazione che la bellezza sta nella capacità di chi vuole “guardare” ciò che gli si presenta davanti riuscendo a scorgere la grandezza degli elementi. IMG_8270 copiaC’è chi con passione e grande amore vive quei luoghi, combattendo ogni giorno con la forza che hanno i veri eroi, quelli che caparbiamente credono che il grande valore risieda nell’uomo; l’essere umano è la più grande ricchezza di un territorio, impoverirlo equivarrebbe ad ulteriori emigrazioni, abbandoni.

Le sculture di Pane

La festa del pane: le “sculture – modellazioni” di pane a Canolo Nuovo

La festa del pane è la volontà di evidenziare una risorsa importante e attraverso il sistema associativo (Associazione “Kanalis” ANSPI) si muove una comunità. strutturando la festa, l’incontro, la conoscenza attraverso tutti i cinque sensi.

Tra mondo reale e mondo virtuale ci sono dei punti d’incontro. Domenica 9 Agosto a Canolo ci sono stata, solo per mezza giornata ma sufficiente per cogliere le atmosfere aspromontane e i suoi sapori. Laura Multari StiloLaura Multari è il mio contatto virtuale e reale e non potendo frequentarci, vista la distanza (Aspromonte – Presila), seguo volentieri le iniziative, i pensieri, ciò che lei mette in evidenza raccontando i luoghi che vive. Con il suo permesso riporto una sua riflessione presente su internet con la foto di Antonio Pedullà che la ritrae con una “piccola” modifica sullo sfondo (fatta da me), richiamo visivo di un territorio da guardare sempre con stupore.

“Penso alla mia infanzia,ogni momento di festa era accompagnato dal suono della Zampogna del tamburello,ogni volta che andavamo con la nonna a mietere il grano era una dolce melodia di canti.Bastava poco a volte niente per essere felici. E poi le sere d’inverno non vedevo l’ora di cenare per correre dalla nonna per farmi cantare ancara una canzone…Canzoni d’amore di sacrificio di Patria…Li custodisco come testamento del cuore come grandi radici, che vanno trovate, riconosciute, amate e rispettate. Sono le radici che danno forza, energia nuova…. Sono le radici antiche, il sangue antico, l’orgoglio antico, il coraggio antico, l’amore, la virtù in cui ritrovarsi, in cui rispecchiarsi. È la parte di me più preziosa che va custodita, donata e tramandata.
È la linfa che non mi fa sentire sola, che non mi fa sentire distaccata, separata. È il ritrovarsi in una famiglia antica, in una stirpe antica.. In un collettivo proprio, che mi appartiene, da cui vengo, a cui mi appartiene. Questo è quello che manca ai giovani, ai bambini di oggi. Questo è quello che va recuperato, ritrovato, ridonato. Ogni storia, per ogni nipote, per ogni figlio, raccontata nei minimi particolari. Ogni storia piena di fatti, ma in particolare di emozioni, di timori, di gioie, di fatica, di dolore e di coraggio, di speranza, di valore, di sogno per questo nostro territorio sofferente,violentato e maltrattato. (Laura Multari Stilo)