Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Mario Esposito “Expo”, il talento fatto colore

Pesce-Esposito Siamo sempre in Calabria, questa volta posso scrivere di aver conosciuto l’artista, quasi ottantenne e apprendo la notizia che ci ha lasciati quest’anno nel mese di gennaio. Ha vissuto una nuova primavera artistica negl’ultimi dieci anni,  reinserendosi nei circuiti romani un tempo a lui ben noti (negl’anni 60 faceva parte dei Donna-Strisciapittori di via Margutta).  Il talento di un’artista non
può svanire, si appanna, e magari si utilizza per sbarcare il lunario. Le opere fotografate non in modo perfetto, sono visibili all’interno di un ristorante. L’opera messa in evidenza viene firmata Expo ad indicare una produzione che l’autore definiva opera d’arte, identificativa del suo modo di usare il colore così come la tematica marina diventava segno riconoscibile di una produzione a lui tanto cara (nacque a Cittadella del Capo, paese sulla costa tirrenica calabrese). Ci fu un periodo economicamente difficile e per lui realizzare dei dipinti, che preferiva firmare “Striscia” ad indicare una produzione più commerciale,  significava farsi aiutare per l’ordinaria amministrazione (bollette, cibo …). La figura femminile riportata quasi certamente faceva riferimento alla fisionomia più vicina impressa nella sua memoria (le donne della sua vita , moglie o figlie). I funghi vennero pensati subito allorquando il ristoratore dopo averli raccolti in zona li fece vedere al pittore che in breve tempo si espresse donandogli il risultato pittorico di quella visione. Conobbe sia persone disposte al “baratto” come aiuto per il quotidiano vivere sia “speculatori” che vedevano in lui il talento di sempre  e cercavano il modo per avvantaggiarsene visto il momento “particolare”. L’arrivo a Campora lo aiuta a ritornare in se stesso e riprendersi quella parte di vita che lo aveva visto protagonista nel panorama artistico nazionale. Mi domando se dietro al grande talento di quest’uomo si sia nascosto l’amico calabrese “meschino” o quello “nobile”. Per chi si trovasse all’aeroporto di Lamezia Terme è possibile ammirare una sua opera scelta perché anche lui è annoverato tra i pittori che rappresentano nel mondo la nostra regione.  Continuo a pensare che si debba vedere sempre prima l’uomo e poi ciò che è in grado di realizzare anche quando siamo tentati di manipolare un talento eccezionale per  nascondere la nostra mediocrità con  una filantropia micragnosa e opportunista!(Foto scattate nel ristorante: “Da Piscitella”)

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)