Il messaggio dell'Accademia Senocrito

Grandinetti Mancuso Maria

Arte in Calabria tra Ottocento e Novecento – Enzo Le Pera – Rubbettino editore (2001).040-Mancuso1Questo è il riferimento bibliografico, presente nella mia libreria, dove trovo alcune notizie sulle donne artiste tra Ottocento e Novecento, in Calabria. Una manciata di nomi tra cui spicca per trattazione quello di Maria Mancuso Grandinetti.

Monica Grasso su: www.treccani.it/enciclopedia/maria-grandinetti_(Dizionario-Biografico)/, ci permette sempre di conoscere l’artista ed il suo percorso.

Anna Maria Ruta su: http://www.150anni.it/webi/index.php?s=59&wid=2113, scrive raccontando l’artista anche sotto altri aspetti che mettono in luce il carattere (la foto la riprendo seguendo il sito indicato).

Non voglio aggiungere nulla che non si trovi già su Internet, rispondo semplicemente al quesito che mi venne rivolto da uno studente: esistono donne artiste calabresi? In realtà esistono donne che hanno avuto i natali in Calabria, genitori calabresi, prendendo da questo splendido territorio il DNA, donne che hanno raggiunto la popolarità restando in Calabria e continuando la loro azione artistica sul territorio nello specifico tra Ottocento e Novecento non risultano sui canali che ho preso in esame.

Maria Grandinetti già per via degli studi, si allontana dalla Calabria e si reca a Napoli e poi a Roma che diventerà anche la sua residenza definitiva dopo il matrimonio con l’avv. Cesare Mancuso. Nasce nel 1891, a Soveria Mannelli(CZ) (paese già nominato scrivendo di Maria Marchio Patti, anche lei di Soveria). A Roma il salotto da lei aperto viene frequentato da artisti ed intellettuali del calibro di De Chirico, Balla, Ungaretti… viaggia, espone i suoi lavori in Italia, all’estero, insomma la domanda è:“se fosse rimasta in Calabria il suo percorso sarebbe stato simile a quello che ha vissuto?”

Calabria terra di passaggio, di transito, quali prospettive per chi crede di poter restare e costruire? I condizionamenti ambientali alla fine in che cosa si traducono? Se i contesti non sono stimolanti come può il cervello attivarsi, ma cosa fare per rendere gli spazi a nostra disposizione stimolanti, in pratica cosa ci manca? E se qualcosa di positivo accade come mai non riesce ad avere una lunga vita anzi, ci si attiva per scoraggiare e azzerare il prima possibile? C’è un meccanismo perverso che non si riesce a smantellare altrimenti non si spiegherebbero le partenze, l’emigrazione che, anche se con motivazioni differenti, ancora continua.

Maria Grandinetti Mancuso muore a Roma nel 1977, a 86 anni, dopo poco tempo dalla morte del marito. E’ importante fare memoria, soprattutto quando a chiederlo sono ragazzi curiosi, desiderosi di capire, di sapere e, grazie a loro, si cerca,  per offrire delle risposte. Lo scambio generazionale è anche questo!

Luciana Vita (Tutti i diritti sono riservati)